All’Atp 500 di Halle (Germania, erba) le semifinali hanno voluto privilegiare la sorpresa: Alexander Zverev ha battuto 76(4) 57 63 Federer, cospargendolo di vincenti; Dominic Thiem ha ceduto invece al gioco “inusuale” di Florian Mayer, perdendo 63 64.
Un unico precedente anticipava la prima semifinale di giornata. Si era svolto quest’anno, quando al primo turno dell’atp 1000 di Roma Federer aveva fatto tirare un sospiro di sollievo non soltanto a tutti coloro che quel giorno temevano in un suo forfait, ma anche ai tifosi che avevano acquistato il biglietto per il secondo turno. Infatti, nonostante i dubbi e la precaria condizione fisica, Roger si era imposto sul giovane “Sasha” 63 75. A dirla tutta, quindi, era stato un incontro condizionato sia dalla patente rigidità di Roger -e, come si sa, notare le difficoltà fisiche dell’avversario può anche risolversi in uno svantaggio, quando non si è davvero solidi mentalmente- sia dall’inesperienza da parte di Zverev di affrontare match del genere (ossia non solamente versus avversari debilitati, ma addirittura campionissimi, vincitori di 17 Slam, un mix terribile).
Nel torneo in corso, poi, i cammini dei due giocatori erano stati simili, e nonostante la differenza di valore che si possa attribuire ai rispettivi raggiungimenti della semifinale, il fatto che Roger provenisse da un periodo buio, funestato da infortuni, conferisce un’importanza affine ai risultati ottenuti. Federer non aveva brillato particolarmente nei primi due turni, pur imponendosi abbastanza agevolmente sia su Struff che su Jaziri. Nei quarti aveva giocato un gran primo set contro Goffin, prima di complicarsi la vita e spuntarla al tie-break del secondo non prima, però, di aver annullato set point. Zverev aveva condotto agevolmente il match di primo turno contro Troicki, prima di sbarazzarsi di un claudicante Becker al secondo. Nella giornata di ieri, infine, Baghdatis aveva lottato strenuamente nel primo set (conclusosi 9-7 al tiebreak per Zverev ) per poi capitolare nel secondo, finito 6-3 in favore del tedesco.
Nel primo parziale non si scorge nemmeno l’ombra di una palla break. I servizi regnano sovrani, così che solo il tiebreak può sciogliere l’equilibrio pressochè perfetto instauratosi nei primi 12 giochi. In questo frangente decisivo il tedesco non trema, anzi, continua a randellare con qualsiasi colpo a sua disposizione, dalla battuta ai colpi da fondo. Federer, invece, sbaglia qualche dritto di troppo, cedendo di conseguenza il set.
I primi giochi del secondo parziale seguono fedelmente la traccia del primo, non concedendo spazio alcuno perché un break possa affacciarsi all’orizzonte. Questa imperturbabilità dei battitori perdura sino all’ottavo game, quando lo svizzero concede le prime due palle break dell’incontro, salvate con altrettanti aces. Il gioco successivo ricalca la trama appena tracciata, con Zverev che concede e salva un paio di palle break.
A questo punto sembra che il paradigma dell’incontro abbia mutato la sua facies, così che sul 5-5 una seconda di servizio sciaguratamente scagliata fuori dal tedesco concede a Federer una palla break che lo svizzero sfrutta mettendo a segno una delicatissima smorzata. Paradigmi mutati o no, il campione elvetico non trema nel game successivo, allungando l’incontro al terzo set.
All’alba del parziale decisivo, sembra che l’equilibrio oramai si sia rotto per pendere dalla parte di Federer.
Subito palla break per lui, ma pronta risposta da parte del tedesco che riesce a salvarsi. L’elvetico tiene i primi due turni di servizio agevolmente, più di quanto non riesca a Zverev. Eppure, nonostante il corso che sembra aver preso l’incontro, sul 3-2 per il tedesco Roger non riesce a sostenere le bordate che gli giungono regolarmente (bordate regolari, quale dolce stranezza!) dal ribattitore, a tal punto da perdere il servizio. Da qui in avanti Zverev non scricchiola più, tiene il servizio successivo, rischia di breakkare nuovamente Roger e, dopo il salvataggio in extremis dello svizzero, chiude a zero il turno di servizio decisivo.
In una partita che ha avuto il sapore del passaggio di consegne, Zverev ha impressionato per la profondità e costanza con cui ha messo a segno vincenti da fondocampo (39, a fronte di 28 errori), oltre che per percentuali al servizio di tutto rispetto (65% di prime in campo, con una realizzazione del 79%). Sugli scambi dalla riga di fondo, lo svizzero è apparso sempre succube dell’avversario, costretto al “numero” o alla speranza di regalo da parte di Zverev che, da parte sua, di strenne ne ha volute concedere ben poche. Quello in cui il tedesco non eccelle ancora- oltre alla struttura fisica che ha bisogno ancora di tempo e allenamento per svilupparsi- è il gioco a rete, unico luogo del campo in cui pare non trovarsi a proprio agio. Ma, si sa, oramai a tennis vince chi vince da fondocampo…
L’altra semifinale, priva di precedenti, vedeva Thiem opposto al tedesco Florian Mayer. Se entrambi i giocatori non avevano perso alcun set nel corso del torneo, particolare non irrilevante era il fatto che i rispettivi incontri più difficili (sulla carta) non si erano svolti a causa di problemi fisici dei relativi avversari. In secondo turno, infatti, Mayer non era sceso in campo contro Nishikori, visto il forfait che ques’ultimo aveva dato in giornata. In modo analogo, nei quarti di finale Dominic Thiem non aveva dovuto replicare la vittoria conquistata lunedì mattina in quel di Stoccarda contro Kolhschreiber, visto il ritiro ante-match da parte del tedesco.
Il match parte abbastanza in sordina rispetto alla prima semifinale in programma. Parecchi errori e soprattutto la sensazione che Dominic Thiem non sia in gran giornata. Infatti il break in favore del tedesco non tarda ad arrivare, concedendogli di chiudere 63 senza particolari patemi.
Il secondo parziale si apre con break e contro-break, prima che Mayer infili nuovamente una serie di punti vincente che gli consegna il terzo e decisivo break dell’incontro. Chiude 64, senza reazione alcuna da parte dell’austriaco.
Buone le percentuali al servizio per il tedesco ( 81% di punti sia con la prima che con la seconda), non bilanciate dall’invece scadente prestazione di Thiem, il quale concede addirittura 11 palle break.
Di seguito i risultati delle semifinali dell’Atp 500 di Halle:
Alexander Zverev b. Roger Federer (1) 76(4) 57 63.
Florian Mayer (PR) b. Dominic Thiem (3) 63 64