Il tabellone dell’Atp 1000 di Cincinnati si è allineato in nottata all’altezza delle semifinali, entrambe programmate per la giornata di oggi. Ad aprire le danze sul centrale è stato il ritrovato Dimitrov che, dopo 3 vittorie settimanali tutt’altro che banali, è riuscito a confermarsi prevalendo sull’americano Johnson, già uscito vittorioso in 2 dei 3 scontri diretti che lo avevano visto opporsi al bulgaro. Il tennista monomane ha disputato un incontro solido sia dal punto di vista fisico che mentale, allontanando con caparbietà i fantasmi di un’annata che è stata tutt’altro che serena. Dopo un primo parziale serratissimo in cui il bulgaro è riuscito a spuntarla solo al terzo set point del tie-break, Johnson ha mollato l’osso nel secondo, consentendo al giocatore di Haskovo di chiudere con un facile 6-2. Alte le percentuali al servizio per Dimitrov, non contrastate sufficientemente da quelle dell’americano (29% di punti con la seconda contro il 67% del bulgaro). Dando dunque una buona notizia al mondo del tennis, sempre smanioso di assistere ad esibizioni di talenti cristallini magari dotati di rovescio ad una mano, Dimitrov ha conquistato la seconda semifinale in carriera in un master 1000, dopo quella romana del 2014. Il suo avversario sarà Marin Cilic che, nel terzo incontro di giornata, ha estromesso dal torneo il giovane Coric, ritiratosi alla fine del primo parziale per un problema fisico. Poco da dire su un incontro che ha visto l’ex vincitore dello Us Open dominare dal primo all’ultimo scambio, non concedendo palla break alcuna ma in compenso conquistandone 4, di cui 2 concretizzate. Così, chi tra Cilic e Dimitrov la spunterà in semifinale (2 a 1 i precedenti in favore del croato), conquisterà la prima finale in carriera in un Atp 1000.
Nella parte alta del tabellone, invece, la semifinale sarà la replica della finale svoltasi qualche mese fa nei prati di Wimbledon. Andy Murray, fresco della vittoria olimpica e apparentemente in forma anche dal punto di vista fisico, ha vinto in nottata il suo match contro Bernard Tomic, messosi in luce questa settimana per aver avuto la meglio sul giapponese Nishikori. 2 set dall’andamento simile, in cui lo scozzese ha conquistato un solo break, in entrambi i casi decisivo per l’esito del parziale. I 10 aces dello scozzese non sono stati macchiati dai 4 doppi falli, anche considerando che l’avversario di doppi errori ne ha commessi 3, scagliando un solo servizio intoccabile. Il numero 2 del mondo se la vedrà dunque col canadese Raonic, vittorioso su Thiem con manifesta scioltezza. La testa di serie numero 4 ha infatti dominato l’austriaco, non concedendo alcuna palla break ma conquistandone ben 7 ( di cui 2 realizzate). Troppa la differenza nella conduzione dei propri turni di servizio, mantenuti con fin troppa semplicità dal canadese(che ha dato il via all’incontro con un “perfect game”) e con troppa difficoltà dall’austriaco. In un match che sarebbe anche potuto finire più nettamente, Raonic ha conquistato un break per set, concentrandosi poi solamente sul proprio servizio. E i 17 aces a fronte di 4 doppi falli la dicono lunga sul buon esito dell’attenzione rivolta da Milos alla conduzione del proprio colpo migliore. Murray ha vinto gli ultimi 6 scontri diretti col canadese, è vero, ma l’imprevedibilità di alcuni di questi ( Australian Open, Queen’s) assommati alle 3 vittorie precedenti del canadese rendono la semifinale della parte alta del tabellone decisamente degna di interesse.
Di seguito i risultati completi validi per i quarti di finale dell’Atp 1000 di Cincinnati:
G. Dimitrov b. S. Johnson 7-6(8) 6-2
[12] M. Cilic b. B. Coric 6-2 rit.
[4] M. Raonic b. [8] D. Thiem 6-3 6-4
[1] A. Murray vs B. Tomic 6-4 6-4