Finalmente, riecco Roger Federer. A settimane di distanza dal suo trionfo a Melbourne, l’ex numero 1 del mondo – terza testa di serie del Dubai Duty Free Tennis Championships, quarto Atp 500 della stagione – è tornato in campo e ha dato il via alla sua campagna per l’ottavo titolo personale negli Emirati Arabi. Nel suo match di primo turno ha spazzato via il sempre ostico e difficile da affrontare Benoit Paire – alla prima apparizione in questa manifestazione – battuto 6-1 6-3 in appena 54 minuti di gioco.
Come già anticipato, per lo svizzero si trattava della prima partita dagli Australian Open, dalla fantastica e storica cavalcata che gli ha regalato il 18° titolo Slam, dopo sei mesi di lontananza forzata dai campi causa infortunio. Normale e comprensibile, quindi, la curiosità di tutti gli appassionati di tennis, ansiosi di vedere e capire se “il Maestro” fosse sufficientemente ispirato per continuare a vincere, e quindi a protrarre il suo trionfale rientro. E a giudicare da quel che abbiamo visto sin dall’inizio del primo set, pare proprio di sì.
Federer è apparso fresco e “affamato” sin dai rocamboleschi punti iniziali. Tra il delirio generale della folla, l’elvetico ha deliziato con efficaci discese a rete, palle corte e smash e ci ha fatto capire ancora una volta quanto ami le condizioni di questo torneo – dalle superfici rapide al clima secco – che facilitano il suo gioco contraddistinto da continue proiezioni offensive.
Paire ha potuto poco o nulla: dopo aver ceduto il servizio (a zero) nel quarto gioco, ha avuto tre chances per recuperare subito il break nel game successivo, ma l’ex numero uno del mondo è stato bravo ad annullarle col servizio. Di fatto il parziale l’ha vinto e chiuso lì: un Paire nervoso e acciaccato gli ha infatti regalato nuovamente la battuta nel sesto gioco, e non è riuscito a rimontare successivamente. Ecco spiegato il 6-1 inaugurale.
La seconda frazione di gara potrebbe sembrare – visto il punteggio, 6-3 – più avvincente e lottata. In realtà è durata anche meno della prima (26 minuti contro 27) e il copione è stato quasi identico. Dopo quattro game sostanzialmente equilibrati (nei quali entrambi hanno tenuto il servizio senza particolari problemi), è stato Roger a prendere il largo per primo e a conquistare il break (un’altra volta a zero), nel quinto gioco. Grazie anche a percentuali al servizio via via migliori (specie con la seconda), il trentacinquenne di Basilea non ha concesso palle break in tutto il set e ha chiuso agevolmente nel nono game strappando per l’ennesima volta – la quarta della partita – il servizio al giocatore di Avignone, attuale numero 39 del mondo.
Un buon Federer, sia al servizio (ha salvato le uniche tre palle break concesse e ha ottenuto il 70% di punti con la prima e il 68 con la seconda), sia in risposta (ha vinto il 53% dei punti, addirittura il 71% quando ha fronteggiato la seconda di servizio di Paire).
Quest’oggi – vincendo il suo quarto match in altrettanti scontri contro il transalpino – ha confermato quanto aveva affermato nei giorni precedenti: “Mi sento super fresco, dal punto di vista mentale. Ho riempito il serbatoio di energia stando a casa, con la famiglia. E sto meglio anche dal punto di vista fisico. Dopo gli Australian Open pativo ancora per l’infortunio alla gamba accusato a Melbourne, sono stato attento a non strafare e a non lavorare troppo” anche e soprattutto in vista degli imminenti Master 1000 di Indian Wells e Miami.
Ma il presente è oggi: è il ritorno alla vittoria dopo settimane e vede l’ottavo titolo a Dubai nel mirino.