Alle ore 18 italiane è andato in scena l’atto finale del Brasil Open 2016, torneo ATP 250 che dal 2012 sostituisce la decennale manifestazione di Costa do Sauipe: il 30enne uruguayano Pablo Cuevas bissa il titolo ottenuto lo scorso anno, quando ebbe la meglio sul nostro Luca Vanni, sconfiggendo in due set l’attuale numero 67 del mondo, lo spagnolo Pablo Carreno Busta, col punteggio di 7-6(4) 6-3.
La testa di serie numero 3 del tabellone conferma quindi il suo straordinario stato di forma, togliendosi pure lo sfizio di portare a casa il secondo titolo verdeoro, dopo la vittoria della scorsa settimana nel prestigioso ATP 500 di Rio De Janeiro.
Il sudamericano, reduce da una vittoria d’esperienza in semifinale contro il serbo Dusan Lajovic, non ha incontrato particolari difficoltà in terra paulista: a parte la vittoria in rimonta ai quarti, sul padrone di casa Thiago Monteiro, non ha lasciato nemmeno un set per strada. Per l’iberico quattro derby prima di questa finale: in successione Albert Ramos-Vinolas, incontro rocambolesco in cui ha rimontato da un iniziale passivo di nove game a zero (0-6; 0-3), Daniel Gimeno-Traver, Roberto Carballes-Baena e Inigo Cervantes.
Il servizio domina indiscusso le prime battute del match: pochi scambi e fase iniziale di studio per entrambi i giocatori. Una buona prima occasione si presenta per l’uruguayano al sesto gioco: egli va avanti 0-30 sulla battuta dell’avversario, ma non riesce a concretizzare, sprecando malamente le opportunità a disposizione. Nel game successivo è lo spagnolo a portarsi avanti 15-30, ma Cuevas è bravo prima a infilare un pregevole vincente lungolinea di rovescio, poi a mantenere la lucidità per condurre in porto il game. Il primo set non riesce a trovare il proprio padrone, regna un assoluto equilibrio: pressoché identiche le percentuali di realizzazione con la prima e la seconda palla di servizio, tra il 70 e l’80%, addirittura nessun game ai vantaggi; si giunge quindi a un più che scontato tie-break. Sul 2-2, è Carreno il primo a dare una sterzata al punteggio, ottenendo il primo mini-break, puntualmente smentito dal contro mini-break di Cuevas, che ristabilisce gli equilibri sul 3-3. A questo punto è il rovescio dell’uruguagio a fare la differenza: dopo essersi portato sul 5-4 in suo favore, piazza l’allungo decisivo strappando il servizio all’avversario per ben due volte consecutive e portando a casa un equilibratissimo primo set.
Nel secondo parziale il campione uscente prende immediatamente in mano le redini del match e prova fin da subito a mettere in difficoltà il tennista asturiano. Quest’ultimo salva con grande autorevolezza, nel terzo gioco, le prime due palle break dell’incontro, ma nulla può sulla terza, quando è costretto ad arrendersi alla grande profondità dei colpi dell’avversario. Cuevas è bravo nel game successivo a salvare con un solido diritto lungo linea il primo break point offerto nel match, salendo 3-1. Il 24enne nativo di Gijon si consegna definitivamente al sudamericano nel quinto gioco, perdendo nuovamente ai vantaggi il proprio turno di servizio, grazie a qualche errore gratuito di troppo. Scendono drasticamente le percentuali di realizzazione al servizio per Carreno, disastroso con la seconda (33%), mentre sale in cattedra con tutta la sua esperienza Pablo Cuevas che, nonostante il turno di servizio perso nell’ottavo gioco, chiude in poco meno di un’ora e mezza, ottenendo a 15 il terzo break dell’incontro nel game successivo, col punteggio finale di 7-6(4) 6-3.
Per il nativo di Concordia si tratta del quinto titolo in carriera nel circuito maggiore, peraltro l’ennesimo su terra. L’iberico, alla sua prima finale ATP dopo venti successi nei circuiti Challenger e Futures, non riesce a raggiungere l’ambito traguardo, ma si consola col fatto di raggiungere il suo best ranking, alla posizione 53, a partire dal prossimo lunedì.