Si ferma al primo turno l’avventura di Salvatore Caruso alla ventottesima edizione del Millennium Estoril Open: l’unico italiano presente in tabellone è stato sconfitto con lo score di 6-2 6-3 dall’ex numero 10 del ranking Kevin Anderson, che incrocerà agli ottavi il vincente della sfida tra la settima testa di serie, il britannico Kyle Edmund, e il qualificato lusitano Joao Domingues.
Si tratta della seconda apparizione in carriera nel main draw di un torneo del circuito maggiore per il siciliano, dopo la sconfitta all’esordio patita da Nick Kyrgios agli Internazionali BNL d’Italia dello scorso anno: il tennista ibleo ha superato brillantemente, senza cedere un parziale, i due turni di qualificazione, che in entrambi i casi l’hanno visto opposto a due giocatori di classifica superiore, cioè il connazionale Federico Gaio (161 Atp) e il transalpino Kenny De Schepper (142 Atp, ma 62 circa tre anni fa). Nessun precedente tra i due: Anderson, capace di spingersi fino alla decima posizione mondiale nell’ottobre del 2015, si è arreso con onore a uno straordinario Rafael Nadal agli ottavi di finale del prestigioso Trofeo Conde de Godó (Barcellona), dopo avere avuto ragione nei primi due round di due terraioli di razza come Carlos Berlocq e David Ferrer; per Caruso, vincitore ad aprile di due Futures a Santa Margherita di Pula, un’eliminazione al primo turno rimediata per mano del conterraneo Marco Cecchinato al Challenger abruzzese di Francavilla al Mare.
LA CRONACA DEL MATCH
La partita stenta a decollare nelle fasi iniziali di gara, col vento assoluto protagonista sul Court Cascais: l’azzurro dimostra grande solidità al servizio, mantenendo agevolmente a zero i primi due turni di battuta e costringendo l’avversario ai vantaggi nel terzo game. Tuttavia, il sudafricano non si scompone ed è il primo a colpire: nel corso del sesto gioco qualche errore di troppo del nostro connazionale gli permette infatti di procurarsi le prime chance di break; break che arriva alla prima occasione, grazie a un gratuito di diritto di Caruso. Il tennista di Johannesburg, capace di convertire in punti ben quindici delle sedici prime palle di servizio nel primo set (94%), martella incessantemente anche da fondo campo: è una poderosa risposta di rovescio, che il ventiquattrenne siciliano non riesce a contenere, a consegnargli il primo parziale col punteggio di 6-2, in ventisei minuti di gioco.
Il tennista nativo di Avola prova a non scoraggiarsi e a rimanere nel match: nel gioco inaugurale del secondo set Anderson è praticamente perfetto nell’annullare la prima palla break dell’incontro con un vincente di diritto a seguito di una potente prima al corpo. E’ ancora una volta il game numero 6, però, a tradire il nostro connazionale: ancora diversi errori in fase di scambio, grande accelerazione di rovescio del gigante sudafricano e break di vantaggio anche nel secondo parziale per l’attuale numero 66 del mondo. Sotto 2-5, Caruso salva con grande coraggio i primi tre match point, ma deve arrendersi nel nono gioco, quando un ace centrale, il quinto del match per l’esattezza, suggella la fine dell’incontro dopo un’ora e tredici minuti, con lo score di 6-2 6-3 a favore di Kevin Anderson.