Era uno dei nomi più attesi, in tanti aspettavano di vederlo finalmente in azione nel tabellone principale di uno Slam, contro i migliori tennisti del mondo. Un’occasione mancata agli ultimi US Open, in cui è stato eliminato nel turno decisivo delle qualificazioni, mentre agli Australian Open è andato tutto come da pronostico: Joao Fonseca è sceso in campo nel primo turno a Melbourne, e l’esordio non ha certo deluso le attese.
Il diciottenne brasiliano si è messo in mostra rifilando una sconfitta netta in tre set – 7-6(1) 6-3 7-6(5) – ad Andrej Rublev, centrando la sua prima vittoria contro un top-10 del ranking Atp e diventando il primo classe 2006 a vincere una partita in uno Slam. Un’ascesa inarrestabile, dopo essersi fatto conoscere al grande pubblico aggiudicandosi le ultime Next Gen Atp Finals. Il suo prossimo avversario, domani mattina, sarà Lorenzo Sonego, e c’è già chi spende parole importantissime per il sudamericano.
Alcaraz: “Fonseca presto tra i migliori al mondo”
Nella conferenza stampa dopo aver battuto in maniera a dir poco agevole il giapponese Yoshihito Nishioka, Carlos Alcaraz non si è risparmiato nell’elogiare il classe 2006 di Rio de Janeiro: “Ho visto un po’ della sua partita contro Rublev, ho potuto vedere l’inizio e la fine. Che dire? È semplicemente incredibile – ammette lo spagnolo –. Il modo in cui ha giocato la sua prima partita in uno Slam contro un top-10 è stato impressionante. Fantastico vedere come ha affrontato la partita, come ha gestito tutti i momenti rimanendo calmo. Ha vinto solo una partita in uno Slam, ma presto vedremo il nome di Joao Fonseca nella lista dei migliori giocatori del mondo“.
Alcaraz commenta la vittoria su Nishioka
Come detto, Alcaraz non ha avuto problemi nel superare Nishioka nella sua seconda partita del torneo di Melbourne. In particolare, al di là della solita forza e della “pesantezza” dei suoi colpi, molti segnali positivi per Alcaraz sono arrivati dal servizio, rivelatosi molto solido, tanto da non concedere mai occasioni per il break. “La cosa principale è il lancio della palla – ha spiegato in conferenza –. Nel match del primo turno (contro Aleksandr Shevchenko, ndr) non ho avuto una buona dinamica, a volte la lanciavo troppo avanti, altre troppo bassa, non ho mai trovato il punto giusto. Ieri abbiamo dato più importanza al servizio, a trovare il ritmo giusto e l’impatto corretto sia di prima che di seconda, e oggi il lancio è stato molto positivo. Sono riuscito a lanciarla sempre allo stesso punto. È stata una partita che mi dà molta fiducia per le prossime partite”.
Quale campo e quale orario? La risposta dello spagnolo
Un altro tema spesso richiamato negli Slam, o comunque nei tornei più importanti, è quello che riguarda le possibili differenze (o, per meglio dire, preferenze) nel giocare in questo o quel campo, e in quale orario, se nella sessione mattutina o in quella serale: “Io do priorità all’orario, più che al campo. Il Rod Laver è dove giocherai gli ultimi turni ed è un campo meraviglioso, ma anche il Maragert Court lo è. Nei primi turni, quello che preferisco, se vinco, è avere più tempo per riposarmi e non accumulare fatica, potendo riposare bene la notte. Questo è prioritario, rispetto a giocare magari nel centrale ma accumulare poche ore di sonno. Non mi piace giocare di notte, preferisco giocare nella sessione diurna, perché dopo la partita riesco a recuperare molto meglio e ad andare a letto prima”.