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Il WTA di Montreal ha visto il successo della statunitense Jessica Pegula, ma tante sono le polemiche relative ad una programmazione che ha portato notevoli disagi a molte giocatrici. Il meteo spesso è imprevedibile e quindi anche gli organizzatori sono costretti a prendere decisioni complesse, fatto sta che la finalista Liudmila Samsonova è stata costretta a giocare cinque match in tre giorni e domenica ha dovuto disputare sia semifinale che finale, finendo per vincere la prima e arrivare totalmente sfinita per l’atto conclusivo, perso per 6-1 6-0. In più, tanti incontri terminati a notte fonda, come quello tra Rybakina e Kasatkina, circa alle 03:00.
Sul tema si è pronunciata anche la numero uno del mondo Iga Swiatek: “Il meteo è imprevedibile, ma forse dovremmo concentrarci su ciò che è sano per noi giocatrici. Spesso ci sono situazioni poco professionali, che non fanno bene al nostro fisico, già costretto a fronteggiare stagioni molto lunghe”, dice la tennista polacca. “Mi sembra che ci sia poca leadership in questo momento nella WTA, non so quale sia la loro priorità. Spero sinceramente in un cambiamento”.
“Mi è capitato sia a Roma che a Madrid di concludere partite oltre la mezzanotte. Comprendo le esigenze televisive, ma ho anche chiesto alla WTA se hanno dei dati relativi all’audience. Vorrei capire se effettivamente poi qualcuno guarda queste partite che iniziano così tardi. Ma risposte non ne ho ricevute…” ha concluso Swiatek.
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