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Novak Djokovic è stato squalificato dagli Us Open 2020, dopo aver colpito fortuitamente una giudice di linea al fine di sfogare la sua frustrazione, scusandosi poco dopo. La redenzione del serbo non ha avuto effetti sui vertici decisionali dello Slam statunitense, i quali hanno deciso di espellere dalla competizione il numero uno del mondo, ‘colpevole’ di una leggerezza di certo evitabile. Fra gli episodi del passato vi sono varie situazioni del genere, considerando ad esempio la squalifica in Coppa Davis di Denis Shapovalov, reo di aver centrato il giudice di sedia, sebbene un caso in particolare faccia riflettere. Aljaz Bedene ha difatti recentemente compiuto il medesimo gesto , nel corso del Masters 1000 di Cincinnati 2020: cameraman colpito sul volto, ma la combinazione fra buon senso del supervisor e benestare del soggetto colpito hanno permesso allo sloveno di continuare a giocarsi le proprie carte contro Daniil Medvedev, sebbene con penalità rappresentata da un warning. Le regole sono uguali per tutti, ma forse non applicate allo stesso modo? Naturalmente i due casi presentano differenti peculiarità , in quanto Djokovic abbia involontariamente messo a repentaglio la salute della giudice, quest’ultima in difficoltà nella respirazione, mentre sia evidente come Bedene abbia soltanto sfiorato il cameraman, fortunatamente. Da evidenziare comunque che la discriminante per la squalifica sia per l’appunto relativa alle condizioni del soggetto colpito (cattive per quanto concerne il colpo del serbo, ottime per lo sloveno): Djokovic non ha intenzionalmente centrato la giudice, sebbene sia stato necessario il fatto che le abbia arrecato un danno per giustificare la squalifica, secondo quanto riportato dal codice.
https://twitter.com/TennisTV/status/1298301260471336960
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