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Serena Williams è più forte dei suoi colleghi maschi? No, almeno secondo chi dovrebbe conoscerla bene. Da un sondaggio dell’emittente televisiva Espn, che ha coinvolto 31 tennisti (uomini e donne), risulta che il 48% degli intervistati ritiene che la campionessa statunitense si collocherebbe tra la 500ª e la 1000ª posizione, mentre il 32% la inserirebbe addirittura fuori dalla top 1000. Un esiguo 19%, invece, pensa che la numero uno al mondo tra le donne potrebbe competere per una posizione migliore della 500ª.
I 31 professionisti coinvolti nel sondaggio hanno risposto a questa e ad altre domande in forma anonima, sullo stesso modello delle inchieste che Espn è solita condurre nell’ambito del golf. Secondo i big del tennis, ad esempio, è molto facile incontrare un avversario che ha “aggiustato” un match (25% delle risposte) o conoscere un collega che ha fatto uso di sostanze dopanti (un quinto delle risposte). Su re Roger Federer, invece, c’è una netta divisione: metà degli intervistati sostiene che lo svizzero riuscirà a vincere un altro torneo del Grande Slam, l’altra metà, invece, si mostra pessimista da questo punto di vista.
Il dato su Serena Williams, comunque, è destinato a far discutere, perché inserito in un dibattito che si porta avanti almeno dal 2003. In quell’anno, le sorelle Serena e Venus dichiararono di poter sconfiggere qualsiasi collega uomo dalla posizione n° 200 in giù. Venne organizzato, dunque, un incontro con l’allora n° 203 del mondo Karsten Braasch che riuscì a battere le giovani promesse del tennis mondiale. Ne è passato di tempo da quel giorno, ma nemmeno i sondaggi sembrerebbero dare fiducia a chi, tredici anni fa, aveva lanciato l’ennesimo guanto di sfida in una “battaglia tra sessi” che nel tennis viene avvertita più che in qualsiasi altro sport.