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“E’ un ragazzo che ama questo sport qua, vuole giocare sempre e pensa al tennis tutto il giorno: è mono pensiero. Ha lo stampo dei giocatori più forti. Aspettatevi qualcosa di bello da lui, va per la sua strada: i numeri sono dalla sua parte, lui ha la capacità e la cultura del lavoro”. Queste le parole di Riccardo Piatti, allenatore di Jannik Sinner, il giorno dopo il successo del diciannovenne italiano al torneo Atp di Sofia. “Siamo in un processo di crescita, questo risultato me lo aspettavo – ha aggiunto Piatti ai microfoni di Supertennis – Era difficile pensarlo quest’anno: durante la pandemia non si sapeva quando si riprendeva a giocare, ma un altro passo importante è stato il Roland Garros dove ha raggiunto i quarti di finale. Siamo sulla giusta strada”.
Sinner in questo 2020 è cresciuto nel tennis giocato ma soprattutto in altri aspetti: “Lui ha bisogno di confrontarsi ma non per le partite e basta, ma anche per altre cose – ha rivelato Piatti – Lui pensava che tre set su cinque era troppo per lui ed invece non è vero: si deve solo abituare. La sconfitta con Khachanov agli Us Open 7-6 al quinto dopo che era avanti due set a zero gli è servita moltissimo. Ha avuto problema con i calli e vesciche ai piedi, sono tutte situazioni che voi non vedete. Ieri, in finale con Pospisil, ha giocato il tie-break finale correttamente, era quello il momento che contava”.
Nel corso dello stop forzato per la pandemia c’è stato anche tanto lavoro video: “Gli ho fatto vedere tantissime partite dei big (Federer, Nadal, Djokovic) ma soprattutto quando loro giocavano male, per cercare di fargli capire che le partite vanno vinte anche quando si gioca male”. Adesso si guarda al 2021: “Adesso Jannik si ferma 4-5 giorni e poi il 23 di novembre ripartiamo, faremo tre settimane di allenamento tra Montecarlo e Bordighera, poi il 14 dicembre partiremo in Australia perché c’è questa bolla da fare. Lui non credo giocherà l’Atp Cup ma i tornei normali. Farà i tornei prima degli Australian Open e poi l’indoor”, ha concluso.
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