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Inutile girarci troppo intorno. Il day 9 di Wimbledon è la giornata dedicata al quarto di finale tra Jannik Sinner e Novak Djokovic, incontro d’apertura del Campo Centrale a partire dalle ore 14:30 italiane. Neanche il tempo di poter assaporare la lezione tattica inflitta a Carlos Alcaraz, che il destino piazza sulla tua strada il vincitore delle ultime tre edizioni del torneo (quella del 2020 non si è disputata a causa del Covid-19). Non lasciamoci ingannare dall’unico confronto diretto andato in scena durante la passata stagione. Quel secondo turno giocato sulla terra del Pincipato e terminato agilmente 6-4 6-2 per il numero tre del mondo. I due, infatti, si conoscono alla perfezione. Sin da quando l’azzurro ha mosso i primi passi sul circuito, tantissime volte è stato compagno d’allenamento del serbo.
In questo gesto va letta soprattutto la furbizia di uno straordinario campione. Colui che vuole immediatamente testare sul proprio piatto corde i colpi di uno dei ragazzi che avrebbe dominato il prossimo futuro tennistico. Anche a Wimbledon hanno scambiato qualche palla. È successo alla vigilia delle loro partite di secondo turno. La sessione è stata all’insegna dei sorrisi e delle battute, sintomo della grande amicizia e rispetto che intercorrono tra i due. “Vedo in lui un po’ del mio gioco”. Così Nole in riferimento a Jannik dopo il successo in quattro set contro la sorpresa olandese Van Rijthoven. Questa frase, oltre alla stima nei confronti dell’altoatesino, ci dà la perfetta dimensione dell’impresa alla qualche è chiamato Sinner.
Il Centrale di Wimbledon, se possibile, esalta all’ennesima potenza le straordinarie doti fisiche e tecniche di Nole. La difficoltà per l’italiano sarà affrontare un tennista dal gioco piuttosto speculare al suo ma naturalmente dotato di più variazioni e con una maggior esperienza a carico. Inutile dire che l’azzurro dovrà prendere immediatamente il comando del gioco, cercando di forzare la seconda ed utilizzando anche soluzioni per cambiare ritmo allo scambio. Questo l’unico modo per cercare di eludere il miglior ribattitore del circuito, uno che su quell’erba a volte sembra quasi volare. L’imperativo sarà non cadere nella tela dell’avversario che, qualora riuscisse ad impostare il match sul ritmo da fondocampo, potrebbe avere vita molto facile.
La sensazione è che Sinner sia molto maturato nella preparazione di un big match. Difficilmente sbaglia scelta dal punto di vista tattico. Ciò ha raggiunto il suo apice contro il baby fenomeno spagnolo: chirurgico in risposta, robusto al servizio, non restio ad uscire dalla comfort zone e di ghiaccio mentalmente. Il progresso, però, è risultato visibile anche contro Tsitsipas a Roma o Rublev a Parigi (prima del forfait per il dolore al ginocchio), tanto per fare altri due esempi. Merito di Simone Vagnozzi e, a partire dalla stagione sui prati, di Darren Cahill, che ha fornito all’entourage dell’altoatesino quell’esperienza che altrimenti sarebbe venuta un po’ a mancare. Una cosa è certa a poche ore dalla partita. Adesso Sinner la strada per il Centrale la conosce eccome.
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OCCHIO A CAMERON – Nell’altro quarto di finale meno nobile si affronteranno David Goffin e Cameron Norrie (secondo match di giornata sul Court 1). Il belga non raggiungeva un traguardo simile a livello Slam dall’edizione di tre anni fa, in cui a sbarrargli la strada ci pensò proprio Novak Djokovic. Da vedere soprattutto le sue condizioni fisiche dopo la terrificante maratona di cinque set portata a casa contro l’americano Tiafoe. Il britannico, invece, appare freschissimo. A parte il piccolo spavento al secondo turno contro lo spagnolo Munar, nelle sue altre partite è riuscito a dominare i suoi avversari con la chela mancina.
Ha stupito soprattutto la facilità con cui ha battuto un giocatore in forma come lo statunitense Paul agli ottavi di finale. Ormai, però, il giocatore di origini sudafricane non può essere una sorpresa. Già da qualche anno staziona stabilmente tra i primissimi giocatori del mondo. La sua abilità principale è quest’adattabilità ad ogni superficie che gli consente di poter essere protagonista praticamente in ogni momento della stagione. Da vedere come se la caverà di fronte ad un avversario molto più esperto di lui come Goffin. Da non trascurare anche il fattore emotivo. Inevitabile non risentire di un pizzico di pressione giunti a questa fase.
DERBY – Non solo Sinner e la parte alta del tabellone maschile, nel day 9 c’è spazio anche per i due quarti di finale della parte bassa del draw femminile. E’ affascinante la storia di Tatiana Maria, che non prima delle ore 14:00 italiane sfiderà la connazionale Jule Niemeier sul Court 1. Trentacinque anni, due figli, un ultimo periodo speso nei tornei del circuito minore, all’All England Club è giunto un risultato difficilmente pronosticabile per la tedesca.
E adesso c’è anche la possibilità di non fermarsi. E’ vero che la sua avversaria ha fatto fuori la greca Sakkari e la lettone Ostapenko. Non si può però non porre l’accento sulla capacità di variare il gioco della veterana teutonica. Ciò potrà davvero mandare in tilt una giocatrice molto potente come Niemeier, terrificante quando deve spingere ma molto più in difficoltà se deve gestire delle palle lavorate. Come ogni derby, tuttavia, un ruolo fondamentale lo giocherà la tensione. La posta in palio, infatti, è veramente altissima.
IMPOSSIBILE NASCONDERSI – Nell’altro quarto di finale (secondo match sul Centre Court dalle ore 14:30 italiane), riflettori puntati sulla grande favorita di quest’edizione dei Championships. Si tratta di Ons Jabeur, che partirà largamente avvantaggiata contro Marie Bouzkova. La tunisina ha manifestato i primissimi segnali da ansia da prestazione al quarto turno contro la belga Mertens. Nel tie-break del primo set, infatti, ha dovuto cancellare ben cinque set point (tre consecutivi). La sua avversaria odierna non sembra avere le armi per poterla impensierire dal punto di vista tennistico.
E’ la classica giocatrice, tuttavia, che non vorresti mai incontrare se non sei al top con i tuoi colpi. La ceca rimanda dall’altra parte della rete praticamente ogni pallina potendo contare su una preparazione fisica tra le più invidiabili del circuito. A Jabeur non converrà dunque mettersi tanto a scambiare da fondo quanto piuttosto cercare di attirarla nei pressi della rete, una zona di campo dove Bouzkova fa decisamente più fatica. Tutto dipenderà dalla verve della nordafricana che ora, complice anche l’uscita di Swiatek, non può veramente più nascondersi.
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