Quindici giorni dopo il confronto di Cincinnati, Jannik Sinner ritrova agli US Open – sempre al secondo turno – Alex Michelsen. Altro ostacolo a stelle e strisce per il numero uno al mondo, che dopo l’esordio vincente contro Mackenzie McDonald torna in campo sull’Arthur Ashe Stadium e va a caccia del terzo turno. Se il match in Ohio era stato equilibrato, tanto da concludersi con un doppio 7-5 (anche per la condizione fisica non ottimale dell’azzurro), stavolta per Sinner si prospetta una passeggiata di salute. Oltre alla differenza di valori, c’è anche il fattore dei 3 set su 5 che lo aiuta, come ha fatto proprio al primo turno contro McDonald, in cui Jannik si è potuto permettere un inizio da dimenticare senza compromettere il match.
Michelsen è sicuramente più forte di McDonald, più in forma (è reduce dalla finale a Winston-Salem), ma anche meno esperto. Fatto sta che Sinner farà meglio a non avere passaggi a vuoto anche perché – fattore da non sottovalutare – il suo avversario giocherà in casa e potrà contare sul sostegno degli “x”mila dell’Arthur Ashe. Le difficoltà all’esordio contro McDonald – sotto di un set e di un break prima di spazzare via l’avversario – non devono però preoccupare, sia perché ci può stare che al primo match in un torneo (soprattutto uno Slam) si fatichi, sia perché ogni match è storia a sé. Sinner resta però uno dei favoriti per il titolo e partirà ampiamente favorito (la vittoria dell’americano è quotata 10).
Si tratterà del secondo confronto tra i due, ma l’impressione è che senza un aiuto da parte di Sinner Michelsen farà grande fatica a fare partita alla pari contro il più quotato avversario. Per sperare di avere qualche chance, innanzitutto lo statunitense dovrà servire bene, ottenendo tanti punti diretti così anche da risparmiare energie. Poi dovrà tenere a freno le emozioni ed evitare di incappare in gesti potenzialmente da squalifica come quello della finale di Winston-Salem, in cui ha colpito con una pallata una spettatrice, venendo graziato dall’arbitro. Se Sinner è però riuscito a sconfiggerlo in condizioni precarie, a Cincinnati, è davvero difficile pensare che questa versione del classe 2001 – decisamente migliore – possa incontrare difficoltà.
L’appuntamento è alle ore 18:00 sull’Arthur Ashe Stadium, il cui programma sarà inaugurato proprio da Sinner e Michelsen. In palio un posto al terzo turno contro l’australiano O’Connell oppure l’azzurro Mattia Bellucci, che sogna di fare ancora strada a Flushing Meadows. Come l’esordio con McDonald, anche stavolta – sempre in teoria – il risultato conterà relativamente per Sinner vista la vittoria annunciata (numeri alla mano). Ciò che importa è piuttosto trovare sensazioni positive e proseguire l’ambientamento, possibilmente evitando quanto accaduto contro McDonald, in cui è entrato in partita con un’ora buona di ritardo. Fondamentale tenere a mente che per vincere il torneo non bisogna essere il migliore di tutti, mae essere migliore dei sette avversari che si incontrano sul cammino. Perciò fiducia in Sinner e testa al countdown – set vinti: 3 (and counting) su 21.