Meno di un mese fa facevano coppia a Montreal per il torneo di doppio, oggi si sfidano in semifinale allo US Open. Continuano ad incrociarsi i destini di Jannik Sinner e Jack Draper, grandi amici ma chiamati a mettere da parte questa loro amicizia quando alle 21 italiane scenderanno in campo sull’Arthur Ashe Stadium per uno dei match più importanti della loro carriera. L’azzurro, a dir la verità , ha già vinto uno Slam e sa bene cosa si prova a raggiungere una semifinale, essendoci riuscito in tutti e quattro i Major (quarto giocatore in attività a farcela, il primo da Cilic). Per Draper invece si tratta della prima volta, ma il match di quarti contro De Minaur, giocato – e vinto – proprio sull’Ashe, è stato utile per rompere il ghiaccio. E poi il britannico aveva già affrontato in passato Novak Djokovic sul Centrale di Wimbledon, quindi era abituato – tra virgolette – ad un palcoscenico del genere. Il vero problema sarà in un’eventuale finale contro il vincitore del derby americano Fritz-Tiafoe, ma per quello ci sarà tempo. Innanzitutto bisogna staccarlo il pass per l’atto conclusivo e sia Sinner che Draper venderanno cara la pelle per riuscirci.
Il favorito non può che essere il numero uno al mondo, che sta vivendo un ottimo momento di forma, essendo anche reduce dal titolo a Cincinnati, ed ha sconfitto nei quarti quello che molti consideravano come il principale ostacolo per il titolo, vale a dire Daniil Medvedev. Una vittoria dell’azzurro è quotata appena 1.17, ma non per questo va sottovalutato un rivale del calibro di Draper, vera e propria sorpresa del torneo. Non solo per aver raggiunto la semifinale, ma per averlo fatto senza perdere neppure un set. L’ultima a riuscirci prima di lui era stata Emma Raducanu (e sappiamo tutti com’è finita), mentre nel maschile non si verificava addirittura dal 2010 con Rafa Nadal. Come se non bastasse, nell’era Open è accaduto appena quattro volte che un giocatore perdesse meno game di Draper (36) per approdare in semifinale. Queste statistiche sicuramente danno fiducia al 22enne di Sutton, ma contano relativamente quando dall’altra parte della rete c’è il miglior giocatore del mondo. Fa poco testo anche l’unico precedente, andato in scena sull’erba del Queen’s nel 2021 e vinto da Draper.
Allo stato attuale, nonostante l’ottima versione di Draper ammirata nell’arco di tutto il torneo, l’impressione è che non basti per impensierire Sinner, specialmente al meglio dei 5 set. Lo stesso Draper ha detto che, quando l’asticella si alzerà (e finora l’avversario più pericoloso incontrato è stato De Minaur, peraltro non al 100%), il suo livello dovrà salire. Detto questo, servirà anche una prova convincente da parte di Sinner, piuttosto continuo per tutto il torneo con qualche eccezione (come il set perso contro McDonald – che ha però l’attenuante di essere il primo di tutto il torneo – o quello perso contro Medvedev, caratterizzato da tanti errori) e chiamato a confermarsi.
Sbilanciarsi e dire che solo Sinner può perdere questo torneo è esagerato, perché – come ha spiegato lui stesso in conferenza stampa – i giocatori rimasti in corsa a questo punto del torneo hanno vinto partite e meritato di essere dove sono. Non si può però negare che sarebbe estremamente sorprendente se Jannik non dovesse approdare in finale, per quanto Draper stia esprimendo un ottimo tennis. Le risposte a tutte queste domande le darà l’Arthur Ashe Stadium, che ospiterà i due giocatori non all’una di notte (come sarebbe stato più corretto, avendo Sinner e Draper avuto un giorno in meno di riposo), ma alle 21.00. Il lato positivo è che almeno saranno contenti sia gli europei (evitate le ore piccole) che gli americani (si godranno una storica semifinale a stelle e strisce di sera).