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Jannik Sinner a tre giorni dal trionfo a Montreal torna quest’oggi in campo a Cincinnati per fare il suo esordio nel secondo Masters 1000 di preparazione agli Us Open. Il torneo newyorkese resta senza dubbio l’obiettivo principale dell’estate sul cemento nordamericano per qualsiasi top player del circuito, ma l’essersi sbloccato a livello 1000 in Ontario per la nostra punta di diamante rappresenta un traguardo non da poco. Anche perché, non bisogna nascondersi, quello mostrato dall’allievo di Cahill e Vagnozzi negli ultimi dodici mesi dall’altra parte dell’Atlantico non può che alzare le aspettative. Il quarto di finale dello scorso anno a Flushing Meadows, con la dolorosa sconfitta con match point contro Alcaraz; poi la semifinale a Indian Wells, la finale a Miami e la vittoria a Toronto. Insomma, un bilancio di quelli veramente importanti.
Jannik si ritrova alla posizione numero 6 della classifica mondiale e ora un mini-obiettivo da porsi in questi giorni in quel di Cincinnati potrebbe essere quello di raggiungere la top-4. Un ranking che infatti gli consentirebbe di evitare i top-3 Alcaraz, Djokovic e Medvedev sino alle eventuali semifinali in un cammino ipotetico a New York. Non è affatto facile e soprattutto bisognerà innanzitutto vedere come l’azzurro riuscirà a recuperare le energie psicofisiche dopo le fatiche canadesi, ma con la mente libera chissà che non possa riuscire nell’intento a sorpresa.
Come accennato, non è semplice. Per assicurarsi al 100% la quarta posizione mondiale da lunedì prossimo dovrebbe infatti riuscire ad alzare il trofeo anche in Ohio. Altrimenti, servirà un po’ di aiuto da parte dei suoi diretti avversari. In caso di finale, dovrà sperare che Stefanos Tsitsipas non riesca a vincere il titolo. In caso di semifinale, Tsitsipas non deve approdare in finale e Ruud/Rune devono fermarsi prima della semifinale. Infine, in caso di eliminazione ai quarti: Tsitsipas non deve fare finale, mentre Ruud deve fermarsi prima dei quarti e Rune deve perdere quest’oggi il suo match d’esordio contro McDonald. Insomma, una partita alla volta e vediamo cosa succede. Anche perché il draw è tutt’altro che banale, con Fritz e Djokovic sulla strada del nostro.
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