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Sinner, contro Machac in palio la finale a Shanghai e la 54esima vittoria di fila contro un non-top 20

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Zhang Haohao 111522051457

I tanti che già pregustavano un immediato rematch tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz a poco più di una settimana dalla finale dell’ATP 500 di Pechino vinta dallo spagnolo dovranno inevitabilmente attendere. Chissà, magari nell’esibizione saudita in programma la prossima settimana, oppure tra Parigi-Bercy, le ATP Finals di Torino e la Coppa Davis. Insomma, le occasioni non mancheranno da qui a fine stagione, ma non a Shanghai. Se il classe ’01 di Sesto Pusteria ha fatto un sol boccone di un Daniil Medvedev con qualche problema alla spalla, il talento di Murcia è incappato in una sconfitta di certo non attesa contro Tomas Machac nei quarti di finale.

Lodi e meriti al tennista ceco, che il talento per esprimere un gran tennis lo ha sempre avuto e in questo 2024 ha fatto enormi progressi che saranno testimoniati dal primo ingresso in top-30 il prossimo lunedì. Di gran livello la sua prestazione contro Alcaraz e sotto certi punti di vista neanche così sorprendente. Lo spagnolo nel post-US Open aveva fino a giovedì perso solamente due set: contro Sinner in quella finale giocata nella capitale cinese e un mese fa in Coppa Davis proprio contro Machac. Il 23enne di Beroun vinse un gran primo set al tie-break prima di iniziare ad avvertire problemi fisici, finendo per perdere il secondo per 6-1 e ritirarsi a inizio terzo. Un infortunio pesante per la sua Nazionale, che in quei giorni dovette fare i conti anche con l’influenza di Lehecka, finendo per non qualificarsi alle Final-8 di Malaga.

Alcaraz, come a volte gli capita, non è stato in grado di trovare le contromisure al gioco spumeggiante di Machac, ammettendolo poi anche in conferenza stampa. Una sconfitta, quella dell’iberico, in un momento in cui tutto sembrava girare alla perfezione. Eppure è arrivata, il che dà ancora più valore al 2024 clamoroso che Jannik Sinner sta mettendo in atto. Ok i primi trionfi Slam e la prima posizione mondiale, ma quelle 53 vittorie consecutive contro giocatori fuori dalla top-20 rappresentano quanto possa essere difficile per chiunque sconfiggere l’allievo di Simone Vagnozzi, anche nelle giornate in cui non tutto va per il meglio. A Shanghai c’è la chance di arrivare a 54 e un tennista in stato di grazia come il ceco non dovrà essere preso in alcun modo sottogamba, ma Jannik parte con tutti i favori del pronostico verso quella che sarebbe la sua sesta finale Masters 1000 della carriera e la terza dell’anno dopo le due vinte a Miami e Cincinnati. Al torneo giocato in Florida risale anche l’unico precedente tra i due sfidanti, con l’azzurro in grado di imporsi con un netto 6-4 6-2.

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