Per la terza volta in stagione Jannik Sinner sfiderà Carlos Alcaraz e, nonostante si tratti “solo” dell’Atp 500 di Pechino – seppur della finale – sarà uno degli incontri più attesi del 2024. Non è infatti un segreto che l’italiano e lo spagnolo siano i due giocatori più forti al mondo, nonché i due che promettono di dominare nel circuito Atp almeno per il prossimo decennio. Sono inoltre i due tennisti in attività – ad eccezione di Novak Djokovic e Rafa Nadal, ormai sul viale del tramonto, e Stan Wawrinka, anche lui vicino al ritiro – con più titoli Slam in bacheca, dunque a tutti gli effetti è il meglio che il tennis può offrire. E non si può negare che sarà un match differente rispetto a tutti i loro precedenti. Non era infatti mai capitato che i due si affrontassero al loro meglio, perlopiù in una finale. Qualcuno potrebbe obiettare che l’Alcaraz post Wimbledon-Olimpiadi non ha espresso il suo miglior tennis – e le sconfitte in America contro Monfils e van de Zandschulp lo certificano -, ma la versione dello spagnolo ammirata questa settimana ha dimostrato di valere assolutamente il numero due del mondo.
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La finale dell’Atp di Pechino arriva in un momento storico molto particolare dato che Sinner e Alcaraz hanno vinto due Slam a testa in stagione e tra gli appassionati impazzano le conversazioni su chi dei due sia più forte. Il ranking dice che Jannik è davanti (e neanche di poco), ma è anche vero che i picchi più elevati di tennis li ha espressi Alcaraz, il quale ha tuttavia peccato in termini di continuità. Non meritano invece neppure una menzione coloro che inseriscono in questo dibattito il caso Clostebol dato che, come ampiamente accertato, l’azzurro non aveva alcuna intenzione di doparsi, tanto che la quantità della sostanza presente nel suo organismo era infinitesimale.
Il percorso dei due giocatori a Pechino è stato molto differente e il livello di tennis espresso in settimana si riflette nelle quote dei bookies, che vedono leggermente favorito Alcaraz. Lo spagnolo non ha affatto accusato il jet lag dopo aver vinto – praticamente da solo – la Laver Cup a Berlino con Team Europe ed ha sconfitto – tutti in due set – nell’ordine Mpetshi Perricard, Griekspoor, Khachanov e uno sconsolato Medvedev (che ha detto di aver giocato bene, ma di non avere le armi per impensierire questa versione del classe 2003). Jannik invece è partito a rilento, lasciando un set prima a Jarry e poi a Safiullin, ma dopo le due rimonte ha sconfitto per 2-0 (seppur senza mai passeggiare) due ossi duri come il ceco Lehecka e il sorprendente cinese Bu.
I due si sono affrontati soltanto due volte nel 2024 ed ha sempre vinto Alcaraz (a Indian Wells e al Roland Garros), ma non c’è da sorprendersi poiché la loro rivalità va avanti sin dall’inizio a mo’ di tie-break, vale a dire con due vittorie di fila a testa. Nonostante le due sconfitte più recenti, Sinner ha vinto l’unica finale – a Umago, nel 2022 – e soprattutto lo scorso anno proprio a Pechino, a livello di semifinale, nelle stesse identiche condizioni di gioco.
A prescindere da come andrà, c’è grande entusiasmo e attesa per un confronto che tutti si augurano di vedere il più possibile in futuro e che verosimilmente sarà ricorrente negli anni a venire. Dopo il trio Federer-Nadal-Djokovic, il tennis ha finalmente trovato i loro eredi ed è ora che Sinner-Alcaraz diventi una consuetudine a livello Atp, possibilmente in finale e nei tornei più importanti. L’appuntamento per scoprire se Jannik difenderà il suo titolo a Pechino oppure se Alcaraz riuscirà a calare il tris e succedergli nell’albo d’oro è per le ore 11:00.