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L’ultima edizione degli Open di Australia è già un libro dei ricordi, pieno di storie magnifiche e numerosi spunti di riflessione. I venti titoli di Roger Federer, la prima volta di Caroline Wozniacki, lo scontro tra la “Old Gen” e la “Next Gen”, degno erede di quello fra Empirici e Razionalisti a cavallo fra il XVI e il XVII secolo. In fondo al libro c’è la foto di un ragazzo alto e dal fisico asciutto, occhi piccoli e naso aquilino. E’ Sebastian Korda, che tiene in mano un trofeo. Sono passati esattamente vent’anni da quando un altro Korda, Petr, si aggiudicava il suo unico titolo Slam lasciando appena sei giochi a Marcelo Rios. “Questa vittoria è anche per te. Tanti auguri, papà”. Si, Petr e Sebastian sono padre e figlio e, a quanto pare, l’Australia porta loro fortuna. Il destino dei figli d’arte, paradossalmente, è sempre assai complicato, con risvolti psicologici che solamente chi ne è coinvolto in prima persona può capire. Serve raziocinio da ambo le parti, per il bene di tutto e di tutti. Ad aprile dello scorso anno, dopo aver esordito in un torneo Challenger a Sarasota grazie ad una wild card, papà Petr dichiarò: “Sebastian deve percorrere la sua strada, senza che sia io a condizionarlo. Posso aiutarlo a trovare le risposte che cerca, ma il cognome resta l’unica cosa che abbiamo in comune”.
Con la vittoria degli Australian Open Junior, Sebastian Korda ha conquistato lo scettro di numero uno nel ranking juniores e la posizione 842 in quello ATP. Non male per un ragazzo che il 5 luglio compirà 18 anni.
Simili fisicamente ma molto, molto diversi tecnicamente, Petr e Sebastian sono lo specchio del tennis che cambia, che si evolve, il riflesso di due ere che ormai hanno pochissimi punti in comune. Agile ed estroso il primo, solido e potente il secondo, con discreti riflessi nei pressi della rete. Ottimo servizio, rovescio bimane e un insidioso dritto in top sono le caratteristiche tecniche del nativo di Bradenton, in Florida. A livello mentale è presto per giudicare e la strada da percorrere ancora lunghissima ma il talento, certamente, non manca. I consigli da padre e da allenatore di Petr saranno fondamentali nella crescita del ragazzo che, soltanto 7-8 anni fa, era seriamente indeciso se scegliere il tennis o l’hockey.
“Sebi” si allena presso la IMG Academy e lo USTA National Campus e nel tempo libero adora giocare a golf (le sorelle Jessica e Nelly sono golfiste professioniste) e sostenere i Boston Bruins (NHL), la sua squadra del cuore.
Ancora sette giorni e Sebastian farà il suo esordio in un torneo ATP 250, a New York, dove ha ottenuto una wild card. “Sarà il torneo più importante della mia vita”, ha dichiarato, “sono molto grato per l’opportunità e felicissimo di poter vivere questa esperienza”.
Papà Petr lo osserva, il ragazzo si farà.t