Tennis

Sabalenka-Pegula, gli US Open avranno una nuova regina. Bielorussa favorita, ma la statunitense non è mai stata così in fiducia

Aryna Sabalenka
Aryna Sabalenka - Foto Ray Giubilo

Sarà in grado Aryna Sabalenka di mettersi alle spalle la delusione dello scorso anno e trionfare nell’edizione 2024 degli US Open? O festeggerà per la prima volta in uno Slam Jessica Pegula? Tutto è pronto per quella che si preannuncia una finale del tabellone femminile decisamente interessante tra due delle migliori giocatrici al mondo e senza dubbio le due più competitive in questo momento sul cemento all’aperto. In questo caso lo Slam non ha mentito: Sabalenka e Pegula sono state entrambe protagoniste di una super estate e il giusto epilogo non poteva che essere una finale tra loro sull’Arthur Ashe questa sera alle 22:00.

La numero due del ranking mondiale Sabalenka arriva in finale per il secondo anno consecutivo e va a caccia del suo primo major fuori dall’Australia. Dodici mesi fa, una cocente sconfitta subita per mano di Coco Gauff al termine di un match in cui aveva strapazzato l’avversaria nel primo set prima di essere rimontata e battuta. “L’anno scorso è stata un’esperienza molto dura, una lezione molto dura”, ha detto la bielorussa in conferenza stampa dopo la sfida contro Emma Navarro, in cui per un attimo ha temuto di rivivere le stesse sensazioni: “Oggi durante la partita, ho pensato: ‘No, no, no, Aryna, non succederà di nuovo. Devi controllare le tue emozioni. Devi concentrarti su te stessa.’” È l’indiscussa numero uno sul veloce, arriva da 11 vittorie consecutive tra Cincinnati e New York e durante il suo percorso nella Big Apple ha concesso un solo set alle avversarie, contro Alexandrova al terzo turno. Diciassette le partite vinte negli Slam quest’anno da Aryna, con una sola sconfitta patita a Parigi conto Mirra Andreeva in una giornata caratterizzata da problemi di natura fisica. Poi vittoria a Melbourne e finale qui a New York, con nel mezzo il forfait a Wimbledon.

La classe ’98 di Minsk tra il 2023 e il 2024 ha vinto 27 delle 28 partite che ha giocato tra Australia e Open degli Stati Uniti è la prima da Angelique Kerber a raggiungere la finale nei due Slam durante la stessa stagione. Non sembra un traguardo così fuori dall’ordinario, ma lo diventa quando si va a verificare che è solamente la quinta a riuscirci nell’Era Open: prima di lei, oltre alla citata tennista tedesca, ci erano riuscite soltanto Steffi Graf, Monica Seles e Martian Hingis. Un parterre mica male. Anche i precedenti sono dalla sua parte: cinque vittorie su sette incontri, l’ultimo poche settimane fa in Ohio terminato 6-3 7-5 in suo favore. L’ultima vittoria di Pegula risale invece alle Finals dello scorso autunno a Cancun.

Jessica Pegula punta invece a diventare la prima giocatrice da Maria Sharapova a vincere gli US Open battendo sia la n°1 che la n°2 al mondo e la terza giocatrice nell’Era Open a conquistare il suo primo Slam dopo aver compiuto i 30 anni d’età. Prima di lei soltanto Ann Jone nell’edizione 1969 di Wimbledon e una brindisina che conosciamo bene: Flavia Pennetta proprio sull’Arthur Ashe nove anni fa. Ci arriva dopo aver annichilito la numero uno del ranking mondiale Iga Swiatek e aver rimontato alla grande Karolina Muchova in semifinale. Dopo aver sfatato quel pesante tabù dei quarti di finale, passando direttamente a giocarsi il titolo senza fare lo step intermedio della semi. Sopratutto, è nel momento migliore della carriera dopo un’estate in cui ha vinto 15 delle ultime 16 partite giocate. E sì, la sconfitta è sempre quella contro Aryna nella finale di Cincinnati. “Se all’inizio dell’anno mi avessero detto che sarei arrivata alla finale degli US Open, avrei riso tantissimo”, ha dichiarato in conferenza stampa Jessica, che aveva vissuto una difficilissima prima parte di stagione a causa di un infortunio che l’aveva costretta a saltare tutta la primavera sul rosso. “Non pensavo che sarei stataa qui. Quindi essere in grado di superare tutte queste sfide e avere la possibilità di giocare per il titolo, qui nel mio Slam di casa è semplicemente perfetto”.

Insomma, non ci può nascondere, è un match che ha una chiara favorita e questa lo è sin dall’inizio del torneo. Ma proprio l’ormai famosa finale dello scorso anno contro Coco Gauff ci insegna che il match, alla fine, va a giocato e soprattutto – per quanto banale possa sembrare – viene vinto soltanto dopo il match point. Neanche una partenza sprint dominando la tua avversaria può metterti al sicuro. E sotto certi punti di vista questa sfida ricorda quella di dodici mesi fa: Sabalenka con i favori del pronostico, ma che si trova dall’altra parte della rete una tennista che gioca con il pubblico tutto dalla sua e in grande fiducia dopo un’estate ricca di successi. A Cincinnati il match fu equilibrato e servì una prestazione quasi impeccabile per vincere in due set comunque lottati. Ora la posta in palio è ancora più importante e vedremo le due come approcceranno la partita.

SportFace