La vicenda che coinvolge Elena Rybakina e il suo ex coach Stefano Vukov continua a tenere banco in questo inizio di stagione. La decisione della tennista kazaka di tornare a lavorare con Vukov ha infatti portato alla luce una procedura in corso da parte della Wta riguardante il coach croato, accusato di una possibile violazione del codice di condotta e in particolare di abusi psicologici sulla sua atleta. In un articolo pubblicato su The Athletic, viene rivelato che Vukov è stato sospeso provvisoriamente dalla Wta, una misura che scatta automaticamente quando è in corso un procedimento disciplinare.
Il classe ’87 nativo di Zara aveva accompagnato Rybakina nel suo percorso di crescita dal 2019 fino alla separazione avvenuta poco prima dello US Open 2024, e durante questo periodo la classe ’99 ha vinto il suo primo slam nel 2022 a Wimbledon e si è spinta fino alla posizione numero tre del ranking. Pur sollevando qualche polemica, la loro rottura non aveva visto particolari dichiarazioni ufficiali dalle due parti coinvolte. Tuttavia, a sorpresa, il 1° gennaio 2025 la tennista kazaka di origini russe ha annunciato sui suoi canali social che Vukov sarebbe tornato a far parte del suo team per la stagione in corso, con l’intenzione di seguirla durante tutto l’anno, compreso l’Australian Open.
Vukov fermato dalla Wta: non potrà allenare Rybakina
Nonostante l’annuncio, la sospensione provvisoria di Vukov da parte della Wta gli impedisce al momento di ricevere l’accredito ufficiale e di accedere alle strutture della Wta, tra le quali sono incluse anche i campi di allenamento e il box durante le partite di Rybakina. Questo non vieta però al coach croato di assistere alle partite della sua ex allieva come semplice spettatore. Il croato ha subito ribadito la sua innocenza, dichiarando sempre al portale online The Athletic di non aver mai violato il codice di condotta della Wta; anche la diretta interessata ha sostenuto la stessa posizione, negando ogni accusa di comportamento inappropriato da parte del suo allenatore.
La nota della Wta
La Women’s Tennis Association ha spiegato attraverso un comunicato la vicenda: “La Wta può confermare che Stefano Vukov è attualmente sospeso provvisoriamente in attesa di un’indagine indipendente su una potenziale violazione del Codice di condotta della Wta. Come parte della sospensione provvisoria, il Sig. Vukov non è idoneo a ottenere una credenziale Wta in questo momento. Mentre la Wta in genere non commenta le indagini attive, crediamo sia necessario chiarire questa questione a causa di recenti dichiarazioni pubbliche che travisano la situazione. Non forniremo ulteriori dettagli in questo momento“.
Dal mondo del tennis arrivano critiche ai danni di Vukov
Il tribolato rapporto tra Rybakina e Vukov ha sollevato diverse critiche da parte degli addetti ai lavori. L’ex tennista statunitense Pam Shriver, ex numero tre in singolare e vincitrice di ben ventuno titoli slam in doppio (venti in coppia con Martina Navratilova e l’ultimo con Natasha Zvereva), ha definito su Twitter il legame tra le due parti come tossico, e auspica che Rybakina trovi un allenatore che la tratti con il massimo rispetto. Nonostante le critiche, la kazaka classe ’99 ha continuato a difendere il suo ex coach, affermando di averlo contattato anche durante il periodo di pausa tra i due, per discutere delle sue partite e ricevere consigli.
La Wta ha concluso di essere ormai nella fase finale delle indagini su Vukov, ma deve ancora interrogarlo direttamente. I dettagli delle accuse a lui rivolte non sono stati resi noti, ma la situazione continua a evolversi mentre le indagini vanno avanti senza sosta. Rybakina, dal canto suo, rimane ferma nel respingere le accuse, sottolineando la sua fiducia nell’ex coach e nella loro relazione professionale. La vicenda, pur rimanendo avvolta da una certa dose di mistero, continua a suscitare attenzione e dibattito nel mondo del tennis, anche perché rimane da capire quale posizione prenderà Goran Ivanisevic, l’attuale coach di Rybakina subentrato provo a Vukov.
Le parole di Rybakina
Nella giornata di sabato 4 gennaio, la stessa tennista kazaka ha difeso Vukov: “Posso solo ribadire, e l’ho già detto in precedenza, che non mi ha mai maltrattato o che non è mai successo qualcosa del genere. Stefano sta rientrando nel mio team perché conosco questa persona da sei anni. Ovviamente non sono molto contenta della situazione, ma l’unica cosa che posso dire è che non mi ha mai maltrattato. Lo rispetto per tutto quello che ha fatto fin dall’inizio”, ha dichiarato a margine della United Cup in merito alla vicenda che riguarda il tecnico croato.