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“Non l’ho visto giocare molte volte ma so che Nadal è il suo mentore e chi si allena alla sua Accademia. Lotta e manda un sacco di palle indietro, e in più e di 10 anni più giovane“. Sono queste le parole di Novak Djokovic dopo la vittoria in tre set al secondo turno del Roland Garros 2018 contro Jaume Munar. Il serbo ha però qualcosa da rimproverarsi: “Non sono pienamente soddisfatto, ho giocato bene nei momenti importanti per vincere ma spero di elevare il livello nei prossimi match. Il servizio? Dipende dalle giornate, guardando i miei incontri in Australia, Indian Wells e ora noterete che ho tre movimenti diversi. Ci sto lavorando, alcune volte perdo ritmo e sbaglio tante prime. Cerchiamo di fare più sessioni di allenamento possibili per la battuta”.
“Non sto giocando ai livelli che auspico ma so che è parte del processo – ha proseguito Djokovic – Cerco di non arrendermi e tirare fuori il meglio dalle situazioni. Seguo il mio cuore e sento che ogni decisione presa fin qui è stata giusta anche se per molti non è così. Cosa direi al Djokovic di dieci anni fa? Ricordarsi il motivo per cui gioca a tennis. Secondo me lo sport adesso è sempre più business ed è importante pensare al perché si è qui, perché nel 99% dei casi i bambini iniziano a giocare perché amano un determinato sport“.
Nole spende poi belle parole per Serena Williams, dopo la foto apparsa sui social qualche giorno con la figlia Olympia tra le sue braccia: “Bello rivederla dopo tutto quello che ha passato e dato al tennis, c’è solo un giorno di differenza tra mia figlia e la sua. Ci siamo sentiti spesso in questo periodo. Ha vinto tantissimo e nonostante ciò ha voglia di tornare. E’ la più grande atleta di tutti i tempi.”