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Roland Garros 2024, day 13: Sinner a testa alta, Alcaraz-Zverev è la finale migliore

Jannik Sinner
Jannik Sinner - Foto Juergen Hasenkopf/IPA

Jannik Sinner ha fatto il possibile, ma non è bastato e ha dovuto salutare il Roland Garros 2024 a un passo dalla finale. Fa parte dello sport e, anche se si tratta di una sconfitta che fa male, l’azzurro può ritenersi ampiamente soddisfatto del suo percorso e può guardare con ottimismo al futuro. La sconfitta odierna è appena la terza su 36 match disputati quest’anno ed è arrivata contro quello che attualmente è probabilmente il giocatore più forte sulla terra battuta. E non solo, perché se Carlos Alcaraz si laureerà campione del torneo scavalcherà Novak Djokovic al numero 2 del ranking, andando a posizionarsi alle spalle di quello che sarà il nuovo numero uno a partire da lunedì (Sinner).

Insomma, un ko che ci può assolutamente stare, anche perché è maturato in cinque set lottati, e per Jannik non era neppure scontato resistere così tanto a livello fisico essendo reduce da circa un mese di stop per problemi all’anca. E con ogni probabilità è proprio quel periodo di assenza dai campi (anche dal semplice allenamento) che è costato caro all’azzurro, il quale alla lunga non ha potuto spingere come suo solito e si è dovuto inchinare ad un avversario più esplosivo nel momento clou.

Se invece ci si vuole soffermare sui dettagli, allora è lo smash sbagliato sul 5-4 30-15 del terzo set che grida vendetta. Ma anche questo fa parte dello sport e Jannik imparerà senz’altro da questo risultato. Ovviamente resta l’amaro in bocca per una finale che tutto sommato era alla portata, ma analizzando la situazione in prospettiva, il bilancio del torneo è decisamente positivo e lascia ben sperare in vista dei prossimi appuntamenti importanti, a partire da Wimbledon. Solo applausi dunque per Sinner, che tra pochi giorni sarà il giocatore più forte del mondo anche secondo il ranking e ricorderà comunque il Roland Garros come un torneo nel complesso positivo.

Applausi anche per Carlos Alcaraz, che a 21 anni diventa il tennista più giovane di sempre ad aver raggiunto una finale Slam su tre superfici diverse. Contro Sinner probabilmente non ha giocato la miglior partita della sua vita, ma in alcuni frangenti del match è stato dominante e non si può dire che non abbia meritato l’accesso all’atto conclusivo. A contendergli il suo primo Roland Garros sarà un altro giocatore alla prima finale in carriera a Parigi.

Si tratta di Alexander Zverev, che dopo un primo set tutt’altro che entusiasmante ha preso le misure a Casper Ruud e l’ha sconfitto in rimonta dopo 2h38′ di gioco. Sicuramente i problemi fisici – dolore allo stomaco, nello specifico – hanno penalizzato il norvegese, che non è riuscito neppure a giocarsela per raggiungere la sua terza finale al Roland Garros. Ciò non toglie però meriti a Zverev, il quale dimostra di essere il giocatore più in forma del momento e raggiunge un’altra finale dopo quella di Roma, allungando a 12 la striscia di vittorie consecutive. E Sascha se la potrà giocare anche in finale – a patto che il servizio gli dia il solito contributo – visto che conduce 5-4 nei precedenti contro Alcaraz e l’ha sconfitto nel 2022 proprio sullo Chatrier. Difficile pensare ad una finale migliore di questo Slam, che alla vigilia si presentava più aperto che mai e invece ha visto approdare tutti i migliori giocatori nelle fasi finali.

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