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Roland Garros 2024, Cocciaretto elimina Haddad Maia: “Ho pianto a fine primo set, le lacrime mi hanno aiutato”

Elisabetta Cocciaretto
Elisabetta Cocciaretto - Foto Roberta Corradin / IPA Sport / IPA

Sorride e ha motivi per farlo Elisabetta Cocciaretto che nella notte ha eliminato per 3-6 6-4 6-1 la brasiliana Beatriz Haddad Maia, n.14 del ranking e 13 del seeding, al primo turno del Roland Garros. “Giocare su questi campi è un sogno – ha detto nel corso della conferenza stampa – . Quando è uscito il tabellone ero a Rabat e il mio allenatore mi ha detto ‘ti piace proprio giocare con le mancine’. Alla Haddad Maia non ci avevo pensato… mi son detta ‘tostarella’. Anche lei fortissima e anche lei mancina. La chiava della partita è stata il saper accettare le difficoltà. Quest’anno a volte mi sono un po’ persa perché non accettavo l’idea di dover fare fatica e che l’avversaria mi recuperasse – ha aggiunto la numero 51 al mondo -. Invece bisogna entrare in campo nell’ottica che tutte siamo lì per vincere e le difficoltà fanno parte del gioco. Avevo perso un po’ di vista gli obiettivi, ero un po’ piatta e io non posso esserlo… io devo lottare, nei miei match deve esserci sofferenza. Oggi sono stata in grado di accettare tutto, mi son detta ‘vai con calma’ e questo mi ha aiutato moltissimo”.

Tanta la tensione: “Il match è cambiato quando sono andata in bagno a fine primo set e sono scoppiata a piangere – spiega col sorriso – , era la prima volta che mi accadeva nella mia vita. Ero nervosa, ci tenevo tantissimo ma non riuscivo a fare quello che volevo. Con quel pianto è come se mi fossi liberata, poi ho iniziato ad essere più aggressiva, ad andare un po’ più avanti e questo mi ha permesso di rientrare in partita. Probabilmente quelle lacrime mi hanno permesso di scaricare la tensione”. Adesso ad attenderla al secondo turno c’è la spagnola Cristina Bucsa: “Il mio gioco la può mettere in difficoltà ma la cosa più importante è l’atteggiamento, nella mia mente deve esserci l’idea di lottare su ogni punto. Il risultato sarà una conseguenza”, conclude Cocciaretto.

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