[the_ad id=”445341″]
Non è ancora il momento del passaggio di consegne! Novak Djokovic sconfigge Carlos Alcaraz con il punteggio di 6-3 5-7 6-1 6-1 e si qualifica per la finale del Roland Garros per la settima volta in carriera, alla ricerca di un terzo titolo che potrebbe dire storia: in caso di successo finale, infatti, l’ex numero 1 del mondo tornerebbe sul trono del ranking, allungherebbe su Rafael Nadal con 23 titoli Slam e diventerebbe il primo uomo nella storia a completare il Triple Career Grand Slam, ossia l’impresa di aver vinto tutti i quattro tornei Slam per almeno tre volte in carriera. Tra sé e il trofeo, ora, solamente uno tra Alexander Zverev e Casper Ruud: chiunque vinca tra i due, il 36enne di Belgrado partirà nettamente favorito nella giornata di domenica.
L’inizio è subito di buona qualità , sebbene la tensione sia palpabile da ambo i lati. Tra i due, però, è il più esperto a partire meglio: Djokovic gioca diversi punti fenomenali, non si lascia sorprendere dalle smorzate di Alcaraz e, nel quarto game, piazza il break che lo spinge sul 3-1. Il break viene subito confermato dall’ex numero 1 del mondo (recordman per numero di settimane in vetta al ranking) e lo spagnolo sembra soffrire un po’ – almeno in queste prime fasi – la situazione di estrema pressione. Sotto 2-4, il murciano tenta l’all-in in risposta e si procura ben tre occasioni di controbreak, ma Nole è calmissimo nel depennarle una dopo l’altra e di conquistare il 5-2, game d’importanza capitale nell’economia di un set, dopo 56 minuti di lotta, si chiude 6-3 in favore del campione in carica di Wimbledon e Australian Open.
Nel secondo parziale il livello sembra alzarsi ancora di più e, nei primissimi game, non si percepisce alcuna sofferenza alla battuta. Il livello del giovanissimo fenomeno è adesso altissimo, ma Djokovic è in grado di rispondere colpo su colpo fino al 3-3. A questo punto, arriva un momento di flessione da parte del 22 volte vincitore di Slam, che accusa un problema (sembra comunque di lieve entità ) al braccio destro e, dopo il medical timeout ricevuto, subisce il break che manda Alcaraz a servire per il set. Il tennista iberico deve, però, fronteggiare due immediate chance di controbreak: nella prima si salva con un coraggioso serve and volley, alla seconda arriva il rovescio lungolinea di Djokovic a non lasciargli scampo. Decimo game, Alcaraz conduce comunque per 5-4 e si porta alla risposta: i primi tre punti sono fantastici, ma dallo 0-40 il 36enne di Belgrado cancella tutti i tre set point concessi per impattare sul 5-5. Nell’undicesimo game, è lo spagnolo a fronteggiare con successo una palla break, poi torna lui protagonista in positivo con un game di risposta eccezionale che gli consegna il set: 7-5, 1 set pari dopo 2 ore e 11 minuti.
Il terzo set parte con due turni di battuta piuttosto rapidi per i due contendenti, poi accade l’imponderabile: sull’1-1, Alcaraz è costretto a fermarsi causa crampi e, poiché il regolamento non lo consente, riceve un game penalty. Da quel momento in poi, non c’è storia nel parziale: il numero 1 del mondo non riesce a vincere più alcun game e sembra star davvero male. Ordinaria amministrazione, allora, per Djokovic, che chiude 6-1 e si porta 2 set a 1 dopo 2 ore e 46 minuti. Dopo un lunghissimo toilet break, Alcaraz torna in campo con qualche energia in più e, nel primo game, si procura due chance di break, ben depennate dal numero 3 del mondo con un ace al centro e con un serve and volley da antologia. Djokovic è comunque troppo focalizzato sull’obiettivo: il due volte vincitore di questo torneo conquista un break anche a inizio quarto set e, in men che non si dica, si invola sul 3-0. Dopo pochi minuti, arriva il finale già scritto ormai da tempo: 6-3 5-7 6-1 6-1, Djokovic è in finale al Roland Garros!
[the_ad id=”1049643″]
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]