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Jannik Sinner è pronto ad iniziare il proprio cammino al Roland Garros, torneo da anni foriero di grandi soddisfazioni per il campione altoatesino. Nelle sue tre partecipazioni, infatti, ha raggiunto un quarto di finale e due ottavi dimostrando di potersi adattare splendidamente ad ogni declinazione della terra battuta parigina. Tra il 2020 ed il 2021 ha avuto la sfortuna di incrociare sul proprio cammino lo spagnolo Rafael Nadal, vincitore tutte e due le volte in tre parziali lottati. L’anno scorso, invece, si è dovuto arrendere al ginocchio sinistro, che lo ha costretto al ritiro nelle battute iniziali di terzo set contro il russo Andrey Rublev. Lo scialbo quarto turno da poco ottenuto al Foro Italico non può gettare nubi sui primi cinque mesi di 2023 di Sinner. Quest’ultimo, infatti, si presenta al secondo torneo dello Slam stagionale per provare ad arrivare (come sempre) fino in fondo.
L’urna gli ha riservato al primo turno il francese Alexandre Muller che, grazie alla finale conquistata a Marrakech qualche settimana fa, ha fatto il proprio ingresso per la prima volta in carriera tra i primi cento giocatori del mondo. Il piccolo transalpino si trova perfettamente a suo agio sul rosso ma non può reggere il confronto da fondocampo con il numero otto del ranking, a maggior ragione sulla distanza dei cinque set. Il rumoroso pubblico di casa potrebbe rappresentare un’insidia in più. Sinner dovrà essere lucido nel gestire due avversari all’interno della stessa partita. In un eventuale secondo turno, poi, l’altoatesino troverebbe uno tra il tedesco Daniel Altmaier oppure il mancino svizzero Marc-Andrea Huesler.
Sicuramente da evitare un faccia a faccia con il ‘cagnaccio’ teutonico, che da poco ha raggiunto i quarti di finale a Madrid partendo dalle qualificazioni. Nell’edizione pandemica del 2020, inoltre, fu capace di issarsi agli ottavi di finale sui campi parigini, sempre partendo dal tabellone cadetto. Tra le sue vittime anche il nostro Matteo Berrettini che, nel clamore generale, cadde sotto i colpi di Altmaier a livello di terzo turno. Proprio qui spera di giungere Sinner, che partirebbe ancora estremamente favorito. Non spaventano, infatti, le possibili sfide contro il finlandese Emil Ruusuvuori oppure il bulgaro Grigor Dimitrov. I primi veri guai per l’italiano si paleserebbero agli ottavi di finale. In questa fase i maggiori ostacoli sarebbero lo statunitense Frances Tiafoe oppure l’altro tedesco Alexander Zverev.
Un match contro quest’ultimo risveglierebbe il precedente del 2020 (sempre un quarto turno) portato a casa da un giovanissimo Sinner in quattro set ottimamente giocati. C’è da dire che a quei tempi il nativo di Amburgo si trovava saldamente in top ten. Oggi, invece, sta rientrando al top con fatica dopo l’infortunio alla caviglia rimediato lo scorso anno proprio al Roland Garros. L’azzurro, dunque, avrebbe tutte le carte in regola per sognare l’approdo ai quarti di finale, dove presumibilmente incrocerebbe la racchetta con il russo Daniil Medvedev. Solamente qualche settimana fa quasi tutti avrebbero esultato vedendo un accoppiamento di questo tipo. Il moscovita, però, quest’anno sembra aver riscoperto il piacere di dare battaglia sul rosso, una superficie odiata negli anni passati e su cui non riusciva ad incutere alcun timore agli avversari.
Lo ha dimostrato il trionfo agli Internazionali, preceduto dalle buone prestazioni offerte tra Montecarlo e Madrid. È lui il principale ostacolo verso la semifinale per Sinner, che ha nel sovietico la propria bestia nera. Il bilancio dei precedenti, infatti, recita un inequivocabile 6-0 in favore di Medvedev, che però ha sempre sconfitto Sinner in condizioni veloci. L’azzurro, in caso di raggiungimento del penultimo atto, troverebbe uno tra il norvegese Casper Ruud, finalista della scorsa edizione, oppure il danese Holger Rune, che nel 2023 ha raggiunto l’ultimo atto sia a Montecarlo sia a Roma. Una clamorosa finale, invece, vedrebbe Jannik al cospetto di uno tra il serbo Novak Djokovic o lo spagnolo Carlos Alcaraz. Impossibile lasciare nelle retrovie il greco Stefanos Tsitsipas e l’altro russo Andrey Rublev.
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