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Se c’è una cosa che ci ha insegnato questo Roland Garros 2023, bene è la seguente: Novak Djokovic è definitivamente il più grande tennista della storia. Adesso non gli manca più nessuno tra i grandi record e gli acerrimi rivali Roger Federer (ritiratosi) e Rafael Nadal (ormai in declino fisico) sono ben staccati. Il serbo vince il Roland Garros battendo Casper Ruud 7-6 6-3 7-5 e si prende il 23esimo titolo Slam della sua leggendaria carriera, numero che nessun atleta uomo è mai riuscito a raggiungere nella storia. Ma non è tutto: si tratta del suo terzo Roland Garros e, così, il 36enne di Belgrado diventa l’unico uomo di sempre in grado di vincere tutti gli Slam almeno tre volte, completando il cosiddetto Triple Career Grand Slam. Già recordman per numero di settimane spese come numero 1 del mondo (387), Djokovic tornerà primo nel ranking dopo questo torneo e lascerà Parigi da numero 1 anche nell’ATP Race, la classifica che tiene conto dei risultati dell’anno solare e che serve ai giocatori per qualificarsi alle Nitto ATP Finals di Torino. Insomma, ad oggi non ha rivali nelle graduatorie che tengono conto di tutti i record nel tennis, al momento possiamo celebrarlo e dirlo con enfasi: è lui, Novak Djokovic, il più grande di sempre.
L’inizio è favorevole al norvegese, il quale è solidissimo da fondocampo e mette in estrema difficoltà un Djokovic ancora un po’ avvolto nella tensione: tanti gli errori del serbo, che cede la battuta nel secondo game e ritrova sotto 3-0 dopo 21 minuti. Pian piano, il due volte campione entra in partita ed inizia a trovare profondità e ritmo con i propri fondamentali, mettendo pressione sulle spalle di Ruud. Nel settimo game, arriva il controbreak in favore della terza forza del seeding, bravissimo a difendersi estremamente bene nell’unica chance avuta a disposizione e a concretizzarla senza farselo ripetere due volte. Djokovic è costretto a depennare una palla break prima di impattare sul 4-4, poi è però lui a mettere il finalista uscente di nuovo in crisi alla battuta, con il norvegese che segue l’esempio e si salva in quella circostanza. Alla fine, è giustamente il tiebreak a decidere le sorti di questo combattutissimo set e nel momento decisivo, come sempre accaduto in questo torneo, la classe del campione viene tutta fuori: 7-1 il parziale, 7-6 e 1 set a 0 dopo 1 ora e 21 minuti.
Il secondo parziale conferma che ormai l’inerzia è tutta dalla parte del fuoriclasse serbo: il 36enne di Belgrado parte a razzo e si prende subito il break che lo spinge avanti 3-0. Ruud non si arrende al momento di difficoltà e continuare a fare la sua partita, provando a restare aggrappato allo score il più possibile. Non a caso, nel settimo gioco costringe Djokovic a recuperare una scomoda situazione di 15-30 e, un po’ qui e un po’ lì, continua a far vedere sprazzi della sua qualità. Salvati due set point nell’ottavo game, il norvegese non riesce però ad evitare l’inevitabile quando Nole si appresta a servire per chiudere: 6-3, 2 set a 0 dopo 2 ore e 13 minuti. Più tranquillo l’inizio di terzo parziale: il già campione nel 2016 e 2021 tiene il servizio sempre in maniera più che agevole, ma anche Ruud si difende bene e non cede. Si procede, così, a braccetto fino al 5-5: i momenti di tensione non mancano da una parte e dall’altra, ma entrambi sono molto freddi nel salvarsi fino a quel momento. Ed è proprio lì che il supereroe mette la freccia in maniera definitiva: Djokovic piazza il break a zero, tiene il servizio e vince 7-6 6-3 7-5. È lui il campione del Roland Garros!
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