Uno straordinario Marin Cilic brilla nella notte di Parigi e, per la terza volta in carriera, si qualifica per i quarti di finale del Roland Garros. A senso unico il match della sessione serale sullo Chatrier, in cui il croato ha travolto Daniil Medvedev con un severissimo 6-2 6-3 6-2. Il numero due del mondo, che storicamente non gradisce la terra battuta, sembrava rinato con tre belle vittorie in cui non aveva ceduto neppure un set. Contro Cilic, però, non ci ha capito davvero nulla e si è arreso in appena 1h47′. Niente derby russo ai quarti, dove ad attendere il vincente di questo match c’era Andrey Rublev.
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LA PARTITA – Avvio di match caratterizzato fin da subito da bei punti ma anche piuttosto equilibrato. A partire dal 2-2, però, si spegne la luce per Medvedev, che inizia ad accusare la potenza e profondità dei colpi del suo avversario. Cilic sale in cattedra e, alternando bastone e carota, ovvero vincenti da fondo campo e deliziose palle corte, si assicura rapidamente il primo parziale per 6-2. I giochi consecutivi in favore dell’ex numero tre del mondo diventano ben cinque, ma Medvedev prova a scuotersi in avvio di seconda frazione restando in scia del suo avversario. Le buone intenzioni del russo si scontrano tuttavia contro la superiorità di Cilic, che approfitta del momento favorevole per operare il break nel sesto gioco e conquistare anche questo secondo parziale senza grosse difficoltà.
Il brutto sogno si trasforma in un vero e proprio incubo per Medvedev, che in avvio di terzo set perde la battuta ben due volte, precipitando sullo 0-4. La terra rossa torna a spaventare il tennista moscovita, che per il secondo anno di fila brilla nei turni iniziali del Roland Garros prima di subire una sonora sconfitta. I demeriti del russo non devono però oscurare i grandi meriti del croato, protagonista di una prestazione superlativa e da tenere d’occhio. Non è escluso infatti che possa essere lui a conquistare il pass per la finale nella parte bassa del tabellone. D’altronde ne ha già giocate 4 di finali slam e la concorrenza non è irresistibile, anche in termini di esperienza.