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Il day 12 del Roland Garros 2022 ha decretato i nomi delle due finaliste del tabellone femminile. Ad Iga Swiatek sono bastati sessantaquattro minuti per domare una Daria Kasatkina troppo stanca mentalmente e fisicamente per pensare di fare partita pari con la campionessa del 2020. Quest’ultima nella giornata di sabato si troverà di fronte una ragazza che da due mesi abbondanti ha raggiunto la maggiore età . Stiamo parlando dell’americana Coco Gauff che, in uno Chatrier ricolmo d’entusiasmo, ha posto fine alle ultime tre settimane da sogno di una stoica Martina Trevisan. Mai doma l’azzurra nonostante un condizionante problema alla coscia destra. Andiamo a dare un’occhiata nel dettaglio a tutti gli spunti che ci hanno offerto queste due semifinali.
DI NUOVO QUA – Al momento non ci può essere discussione in merito: tra Iga Swiatek ed il resto del circuito femminile la differenza è abissale. A tratti la polacca sembra praticare un altro sport rispetto alle sue colleghe. L’esito del match odierno sembrava scritto già dal primo quindici e, forse, già lo era. Daria Kasatkina, infatti, se da un lato possiede un repertorio tecnico tale da poter infilare qualche granello negli ingranaggi della numero uno del mondo, dall’altro non ha assolutamente la capacità di fermarne completamente l’impeto. La russa ha provato a variare il gioco senza offrire mai delle palle completamente uguali alla sua avversaria. La tattica ha pagato per quattro giochi prima di un terrificante parziale di dieci game ad uno per il severo 6-2 6-1 finale.
Le traiettorie alte di ‘Dasha’ hanno letteralmente iniziato a fare il solletico a Swiatek che oggi, sotto il solito cappellino, aveva le fiamme al posto degli occhi. Ventidue vincenti, tredici errori non forzati, 79% dei punti vinti con la prima, 58% di quelli vinti con la seconda, questi i numeri della carneficina di Iga. Con questo successo fanno trentaquattro le vittorie di fila da metà febbraio. Serena Williams è stata agganciata. Vediamo se sabato toccherà anche alla sorella maggiore Venus, leader di questa speciale classifica che fa riferimento al periodo compreso tra il duemila ed oggi. “Grata di essere di nuovo qui”, questo ha scritto la polacca sulla telecamera al termine del match. Per lei, infatti, si tratta della seconda finale al Roland Garros in tre anni dopo quella vinta nel 2020. La sensazione (sia a caldo sia a freddo) è che il bis non sia poi tanto utopico.
SOLO APPLAUSI – Oggi era davvero dura fare di più. Ma Martina ci ha provato. Lo ha fatto con un po’ tutto quello che le era rimasto dopo queste ultime tre settimane da sogno iniziate con il primo titolo in carriera a Rabat e terminate con la standing ovation del Philippe-Chatrier. L’azzurra questo Roland Garros lo sente un po’ come il suo torneo così come il pubblico ormai se la sente un po’ come sua. Sarà per il sorriso o l’atteggiamento, sempre impeccabile anche di fronte ad un problema alla coscia destra che per tutto il secondo set l’ha pesantemente limitata negli spostamenti. Contro Cori Gauff c’è stata lotta soprattutto nel primo set condizionato dai troppi errori commessi da Martina, purtroppo tutti condensati nella parte finale.
Anche in quello successivo, nonostante il 6-1 finale, l’americana non ha passeggiato. Quel quarto game da quindici minuti chi ha visto la partita quasi sperava non finisse mai. Alla fine ‘Coco’ ha meritato. In lei un’apparente impassibilità e quella spacconaggine da liceale statunitense si fondono che è una meraviglia. Ne sa qualcosa l’arbitro, chiamato più volte quasi con supponenza da giocatrice consumata a scendere dalla sedia per controllare dei segni incontestabili. La statunitense, con i suoi diciotto anni e due mesi, è la più giovane finalista americana in uno Slam dal 1999, quando una certa Serena Williams s’impose a Flushing Meadows. Di Gauff impressionano soprattutto la maturità e l’adattabilità ad una superficie sulla quale sembra nata. Sabato nella finale del Roland Garros c’è Iga Swiatek. Sarà la sua prima volta a livello Slam. Per il momento, però, della pressione non sembra risentirne la ragazzina di Delray Beach.
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