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Da un lato Novak Djokovic e Rafael Nadal, dall’altro Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev. Da un lato ben 38 Slam, dall’altro un’unica finale Major (Zverev lo scorso anno a New York). Tra il numero 1 del mondo e il numero 1 di sempre sulla terra sarà il 58esimo episodio della saga, tra il greco e il tedesco sarà l’ottava contesa, la prima in uno Slam. La storia del tennis contro il nuovo che avanza a grandissimi livelli. È un ritornello che spesso ha risuonato nelle nostre orecchie in questi anni ma forse mai come in questa 120esima edizione di Parigi c’è stata una contrapposizione così perfetta. Nel concreto però cosa possiamo aspettarci dall’ “Old Classic” e dal “New Classic”? Chi è giusto considerare come il favorito delle due sfide?
Nella valutazione di entrambi i match bisogna però è doveroso fare una premessa. Sarà banale ma non si può certo escludere. Rafa Nadal ha vinto per ben 13, dicasi 13, volte in carriera questo torneo e, in virtù di ciò, non può che essere il candidato numero 1 nella corsa al titolo. Gli altri semifinalisti, tuttavia, hanno dimostrato in più occasioni di avere le credenziali per battere il fuoriclasse di Manacor sulla sua superficie prediletta. In particolare, nel corso della loro infinita “epopea”, lo ha messo in mostra Djokovic. Quest’ultimo, infatti, è uno dei due giocatori ad aver sconfitto Rafa a Parigi, seppur nel 2015 (l’anno peggiore della carriera dello spagnolo).
Il campione serbo, inoltre, può vantare sette successi nei diciotto precedenti sul rosso con il campione di Manacor avvenuti dal 2011 in poi, anno dell’esplosione definitiva del campione serbo. È altrettanto vero, tuttavia, che il fuoriclasse di Belgrado non batte Rafa sulla terra battuta dal 2016 ed ha perso nelle ultime sei occasioni in cui si sono affrontati su questa superficie.
Quella che maggiormente affiora alla mente, in quanto molto “fresca”, è la sfida svoltasi quest’anno in finale a Roma. Una battaglia, come tante ne abbiamo viste tra di loro negli ultimi anni, mentale prima che tennistica, in cui alla fine ha prevalso Rafa ma Nole diede segnali decisamente più incoraggianti rispetto alla finale di Parigi dello scorso anno. Già perché nell’ultimo atto della particolare edizione 2020 non ci fu storia in favore di Nadal. In base proprio al precedente romano e anche per quanto visto in questo torneo è però lecito attendersi tutt’altra partita. Nonostante le sofferenze con Musetti e Berrettini, Nole arriva all’appuntamento centrato e ricolmo di fiducia. L’urlo finale al termine del match con Matteo è sintomo di un Djokovic libero da tutte le pressioni di un match complicato e pronto a dar tutto in un match in cui comunque non può essere il favorito.
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Anche Rafa, oltre alla sua già più volte citata immensa storia in questo torneo, arriva difatti molto bene all’appuntamento con il serbo. Ha perso un solo set nel torneo, nei quarti con un ritrovato Schwartzman ma non è mai sembrato in difficoltà né con l’argentino né in tutto il corso del Roland Garros, nonostante un cammino tutt’altro che agevole. Al terzo turno aveva di fronte un Cameron Norrie totalmente “on fire” e agli ottavi Jannik Sinner, che al Foro gli aveva creato diversi problemi. Le sofferenze però sono state pressoché inesistenti e l’impressione che ha dato è stata sempre la stessa: “Sono pronto al quattordicesimo trionfo e a superare i titoli Slam di Federer”. Ci si aspetta perciò un grande spettacolo, come sempre quando sono loro i protagonisti.
Non ci si aspetta meno anche dall’altro penultimo atto. È vero, in campo non ci sono titoli Slam e ciò appare alquanto strano dato il valore dei due giocatori ma entrambi sembrano pronti finalmente al “grande colpo”. Esattamente come nell’altra sfida è difficile definire un favorito tra i due. Tsitsipas sta vivendo una stagione sulla terra meravigliosa e in generale un’annata da numero 1 della Race. Zverev, invece, dopo i soliti alti e bassi , da Madrid in poi ha messo in mostra la propria miglior versione.
Entrambi arrivano a questa sfida riposati. Il 24enne di Atene ha infatti speso 11 ore e 49 minuti in campo nei cinque incontri disputati ed ha perso solamente un set (al terzo turno con John Isner), il 25enne di Amburgo 11 ore e 6 minuti ed ha perso solamente due set (entrambi nel complesso primo turno con il connazionale Oscar Otte). Poche titubanze insomma per i due esponenti di quello che è il “nuovo classico” e tante certezze acquisite per un match che promette spettacolo. Sarà la prima su terra tra i due e, soprattutto, la prima in un Major. Tsitsipas ha vinto cinque delle sette sfide ma Zverev ha trionfato nell’ultima occasione in cui su sono affrontati (quest’anno ad Acapulco). Non vi è perciò alcuna certezza, l’unica: chi vince affronterà uno dei due “titani” del tennis mondiale.
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