L’Italia fa la storia al Roland Garros. Questo il titolo perfetto della giornata parigina. Approdano, infatti, agli ottavi di finale Lorenzo Musetti, Jannik Sinner e Matteo Berrettini: mai tre italiani si erano qualificati per la seconda settimana di uno slam. E, lunedì, affronteranno i più forti del pianeta: Musetti-Djokovic, Sinner-Nadal e Berrettini-Federer.
Il giovane carrarino, il primo dei due sceso in campo in ordine temporale, ha messo in mostra ancora una volta in mostra tutta l’enorme varietà del suo tennis ed ha avuto la meglio in un derby estremamente combattuto su Marco Cecchinato. 3-6 6-4 6-3 3-6 6-3 questo il risultato finale a favore dell’ “artista” toscano, che sottolinea un grande equilibrio nel corso di tutta la sfida. Alla fine, oltre alle già menzionate ed infinite qualità tecniche del “Muso”, è la perfetta gestione dei momenti importanti ad aver creato il successo del più giovane dei due azzurri. Un aspetto incredibile se si pensa che Musetti è alla sua prima partecipazione in uno Slam e che oggi ha giocato appena il primo match in carriera al quinto set. Ciò, tuttavia, non sorprende perché si parla di un ragazzo che già precedentemente ha mostrato qualità “speciali”.
Lo stesso si può dire del suo prossimo avversario, lo “speciale per eccellenza”: il numero 1 del mondo Novak Djokovic. Il fuoriclasse serbo infatti in poco più di un’ora e mezza e in tre set netti (6-1 6-4 6-1) si è sbarazzato del lituano Ricardas Berankis approdando così per la quindicesima volta negli ottavi di finale dello Slam parigino. Oltre alle ovvie difficoltà della sfida, c’è un dato “da incubo” per Musetti: il 18 volte campione Slam nelle precedenti quattordici occasioni in cui è arrivato al quarto turno del Major transalpino non ha mai perso ed ha lasciato per strada solo cinque set. Due di questi li perse con un altro italiano, Andreas Seppi, nel 2012. Servirà perciò un’impresa titanica a Lorenzo.
Lo stesso si può dire per Sinner. Il suo avversario in ottavi sarà infatti il “padrone di casa”: Rafael Nadal. Sarà la terza sfida tra di loro, la seconda in quel di Parigi dopo l’affascinante quarto di finale dello scorso anni vinto da Rafa in tre parziali. Ma come ci sono arrivati i due a questa loro terza contesa (la seconda stagionale dopo il primo turno di Roma)?
Il finalista di Miami ha messo in campo estrema potenza da fondocampo e fatto affidamento sulla sua grande forza mentale per avere la meglio in tre set (6-1 7-5 6-3) sullo svedese Mikael Ymer. Nonostante il punteggio finale sembri netto a favore del nostro portacolori, il minore dei fratelli Ymer lo ha messo in seria difficoltà, in particolare nel secondo parziale quando si è ritrovato a servire per il set sul 5-4. Ciò appunto ha costretto Jannik a mantenere grande lucidità nelle fasi decisive e gli ha consentito di arrivare al big match con il “Re della terra”. Quest’ultimo ha, invece, gestito perfettamente le velleità di un “on fire” Cameron Norrie. Triplice 6-3 in favore della leggenda iberica, che per la sedicesima volta in diciassette partecipazioni arriva al quarto turno del Major parigino. Per lui, inoltre, arriva la vittoria numero 103 a fronte di 105 partite giocate a Parigi. Numeri pazzeschi di un campione senza tempo. L’unico dato “positivo” per l’azzurro? Una delle due sconfitte subite al Roland Garros, il campione maiorchino la subì proprio in ottavi nel “famoso” 2009 quando fu sconfitto da Robin Soderling. È però solo una curiosità statistica in quanto Rafa fra Roma e i primi tre turni giocati in questa edizione parigina ha dimostrato di essere ancora difficilmente avvicinabile su questa superficie. Per questo motivo Jannik avrà bisogno di un’impresa senza precedenti per approdare nuovamente ai quarti di finale del secondo Slam stagionale.
Non è stata un’impresa ma comunque un gran successo, quello del tedesco Jan Lennard Struff, una delle grandi sorpresa di questo 120esimo Roland Garros. Dopo la fantastica affermazione su Rublev all’esordio e il trionfo in tre set nella “famosa prova del 9” contro l’argentino Bagnis, il 31enne di Warstein ha battuto anche il più giovane del tabellone, il qualificato Carlos Alcaraz Garfia, ancora in tre parziali 6-4 7-6(3) 6-2. Performance solidissima del classe ’90 teutonico contro un avversario sempre più protagonista nel circuito. La grande solidità abbinata alla sua nota potenza nei due fondamentali gli ha permesso di ottenere per la seconda volta un ottavo Slam. La prima era stata sempre al Roland Garros nel 2019. In quel caso al quarto turno si trovò di fronte Djokovic con cui racimolò appena sette games. In questo caso l’impegno è invece decisamente più alla sua portata. Dall’altro lato di campo ci sarà difatti Diego Schwartzman . È vero si parla della decima testa di serie del tabellone e del semifinalista della precedente edizione. Inoltre El Peque oggi ha superato nettamente (6-4 6-2 6-1) il “veterano” Philipp Kohlscreiber ed arriva quindi alla seconda settimana senza aver perso nemmeno un set. I tornei pre-Roland Garros ci hanno mostrato una versione di Schwartzman decisamente sbiadita e i primi tre turni dello Slam parigino non sono stati un vero test. Certo, il top 10 argentino partirà con un leggero favore nei pronostici dell’ottavo con Struff ma, come già detto, il tedesco ha tutte le carte in regola per ottenere il suo primo quarto di finale in uno Slam.
In campo femminile, invece, spicca l’approdo in ottavi della campionessa in carica, nonché favorita anche di questa edizione, Iga Swiatek. La polacca ha superato in due set agli antipodi, 7-6(4) 6-0, la sempre pericolosa Anett Kontaveit, che l’aveva sconfitta nei due precedenti. Ennesima prestazione fantastica della numero 9 del mondo che arriva agli ottavi avendo concesso appena tredici games. In modo molto simile raggiunge il suo primo quarto turno in carriera a livello Slam anche la sua avversaria, la teenager ucraina Marta Kostyuk. Quest’ultima ha infatti lasciato per strada appena 16 games nei primi tre turni ed oggi dominato in lungo e in largo la sfida con la russa Varavara Gracheva. 6-2 6-1 il punteggio finale.
Avanza, al termine di una contesa alquanto faticosa, anche la finalista dell’edizione 2020: Sofia Kenin. La numero 5 del mondo e quarta testa di serie del tabellone al terzo turno ha infatti vinto in rimonta, 4-6 6-1 6-4, il derby con una delle rivelazione di questa stagione, Jessica Pegula (testa di serie numero 28 del tabellone). Questa importante affermazione le regala il quinto ottavo di finale in carriera a livello Slam, una delle poche gioie in un’annata tutt’altro che brillante. Ora la vincitrice degli Australian Open 2020 sfiderà l’indomabile Maria Sakkari. La greca, diciassettesima testa di serie del tabellone, al termine di una battaglia durata quasi tre ore ha superato in tre set, 7-5 6-7(2) 6-2 e vola così per la prima volta nella seconda settimana dello Slam francese.