Tennis

Roland Garros 2018, Nadal: “Non sono nato come giocatore da terra”

Rafael Nadal - foto Adelchi Fioriti

Rafael Nadal prosegue la sua rincorsa verso la difesa del titolo al Roland Garros 2018 grazie ad un successo in tre set sul giovane tedesco Maximilian Marterer: “Tolti i primi due game, ho giocato bene. Nel terzo ho avuto delle chance per andare avanti ma ho commesso qualche errore di troppo – ha analizzato in conferenza stampa il numero 1 al mondo, che ieri ha compiuto 32 anni – Non mi sento vecchio, ho iniziato molto giovane ed è una lunga strada ma mi godo ogni giorno”.

Undici volte campione a Montecarlo e Barcellona, dieci a Parigi e otto a Roma ma Rafa svela un’incredibile curiosità: “Non sono nato su terra, da bambino mi sono allenato molto anche su cemento. Mio zio mi ha preparato per essere un giocatore completo su ogni superficie. Poi è vero che su terra c’è un feeling particolare”.

Con il successo su Marterer ha raggiunto quota 900 e tra le partite più importante inserisce anche la finale di Roma contro Coria: “Indubbiamente la Coppa Davis del 2004 è stata importante per me, ma anche Wimbledon 2008, gli Australian Open 2009, Roland Garros e Us Open del 2010“. Rafa è stato spesso tormentato in carriera da problemi fisici ma è sempre tornato subito competitivo: “Onestamente, quando sono costretto a stare fermo sono infastidito. Mi piace fare diverse attività, come giocare a golf, e quando sono infortunato non posso. Ci si riposa quando si è vacanza, invece in quei casi si è costretti a tanta fisioterapia e fare poco altro”. 

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