[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
“Ho gestito bene anche se durante la partita ci sono stati un po’ di momenti difficili, soprattutto nel secondo set. Sapevo di essere favorito e sapevo che era una grossa chance per fare terzo turno ad un Grand Slam. C’era tanta pressione, sapevo di poter vincere però lui è un giocatore particolare“. Marco Cecchinato raggiunge il terzo turno al Roland Garros 2018. Il tennista italiano, numero 72 del ranking, ha sconfitto Marco Trungelliti in due ore e un minuto di gioco con il risultato di 6-1, 7-6(1), 6-1. Tre set da “favorito”, gestiti nel miglior modo possibile per centrare il passaggio del turno: “Nel secondo set ho salvato tre set point e lui ha iniziato a giocar meglio. Sono riuscito a tornare in controllo e son stato bravo a vincere il tiebreak poi nel terzo lui ha mollato – spiega Cecchinato in conferenza stampa – Ultimamente i match che devo vincere li vinco e tutti i match dove sono sfavorito lotto o gioco alla pari“.
Al terzo turno Cecchinato incontrerà Pablo Carreno-Busta, un avversario di alta classifica: “È un ottimo giocatore. Entrerò in campo pensando che sarà una battaglia e una lotta, non ho nulla da perdere. Penserò a fare il mio gioco ma ora mi godo il mio momento. Prima o poi dovevo giocare contro una testa di serie: per ora sono contento di aver vinto due partite“. Riguardo la sua situazione di classifica Cecchinato non bada troppo al ranking: “In questo momento non voglio avere obiettivi di classifica perché l’anno è lungo e voglio giocare tanti match senza mai guardare chi c’è dall’altra parte del campo“.
Cecchinato sottolinea un cambio di mentalità, fattore che gli ha permesso di presentarsi al top in questa stagione: “Sono sempre convinto di giocarmela alla pari con tutti, questa è la cosa più importante. Il momento più lungo e importante è stata la preparazione invernale, ci sono stati tanti miglioramenti dalla parte fisica e tennistica. Ho maggiore determinazione e convinzione: in preparazione c’è stato un cambiamento. Sono sempre pronto ad ascoltare il mio allenatore ed il mio preparatore“. Una maturità italiana tardiva rispetto ai giocatori di altre nazionalità? “Può essere che l’italiano arrivi un po’ dopo. Magari potevo fare questa preparazione qualche annetto fa ma ora ho messo tutta l’umiltà e tutto me stesso per migliorarmi. Arrivato a 25 anni non mi posso pentire del passato“. Infine per il passaggio del turno di Matteo Berrettini: “Sono contento per lui perché il movimento italiano sta bene. Ci trasciniamo a vicenda per avere sempre qualcuno davanti. Tutto ciò è sempre una cosa buona e positiva ed il fatto che anche Berrettini stia arrivando a questi livelli mi sprona ancor di più“.