Marco Cecchinato, l’unico superstite di una truppa italiana che in questo Roland Garros ci ha fatto sognare, affronta per la prima volta in carriera Novak Djokovic. Una sfida tra due giocatori diversi, quasi l’opposto, soprattutto come successi e palmares. La cosa che li accomuna sarà la voglia di garantirsi un posto in semifinale nel prestigioso Slam parigino: nel pomeriggio di martedì 5 giugno il “Ceck” proverà a non svegliarsi e continuare a sognare in un cammino che ha già fatto la storia.
CONSAPEVOLEZZA – Forse la cosa più importante, che al siciliano negli ultimi anni spesso è mancata. Ora il venticinquenne azzurro è consapevole di potersela giocare con tutti, con l’umiltà che lo ha da sempre contraddistinto nella sua ancora giovane carriera. Perché se i primi due turni (con Copil e Trungelliti) potevano ingannare, lasciano invece a bocca aperta i successi con gente del calibro di Carreno Busta e Goffin, eliminati in maniera convincente, in alcuni frangenti anche con una certa facilità.
ESPERIENZA – Arriviamo al fattore che sorride a Novak Djokovic: sì, perché l’abitudine a giocare certi match inevitabilmente pesa. Saper gestire i momenti importanti è sempre stata una delle caratteristiche principali del serbo: non si può dire lo stesso di Cecchinato che a questi livelli si è appena affacciato. Il nativo di Palermo punterà più sulla spensieratezza: ha tutto da perdere invece Nole, voglioso e desideroso di tornare a ricoprire un ruolo di rilievo nell’elite del tennis mondiale.
CHIAVE TATTICA – Tra le tante sfaccettature che questa partita può regalare, c’è da soffermarsi su un punto tattico importante, a cui l’azzurro dovrà fare molta attenzione. Come sappiamo Marco ama spostarsi sul dritto per colpire in sventaglio. La ricerca ossessiva di questo colpo può lasciare aperto il lungolinea di destra, punto in cui Nole spesso ama colpire con il rovescio. Sarà una partita diversa ma neanche troppo, rispetto a quelle giocate con Carreno e Busta, leggermente più difensivi rispetto a Djokovic a cui piace muovere maggiormente il proprio avversario.
LE DICHIARAZIONI – Parole al miele quelle che i due giocatori hanno speso l’uno per l’altro. Due stati emotivi diversi dove alla base si nota un grande rispetto reciproco. “E’ un onore potermi misurare con un campione del genere”, ha rivelato Cecchinato. La ‘risposta’ di Nole non si è fatta attendere: “Lui sta giocando il miglior tennis della carriera. Merita rispetto, non avrà nulla da perdere”.
I NUMERI – Doveroso infine sottolineare alcuni dati che testimoniano l’impresa del siciliano. Cecchinato è il nono giocatore italiano ad approdare ai quarti di un Grande Slam nell’era Open ma solo il secondo degli ultimi venti anni (il primo fu Fognini nel 2011, sempre nella capitale francese). Un balzo in classifica che comunque vada a finire il torneo sarà significativo: solo grazie ai quarti di finale il classe ’92 si infila alla posizione numero 42 mentre in caso di vittoria volerebbe al 27° posto. Non ha un passato così glorioso in questo torneo Djokovic: lo ha vinto (solo?) una volta, nel 2016, quando il suo dominio nel circuito si stava leggermente allentando.