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Roger Federer entra nella leggenda vincendo il suo titolo numero 100 a livello Atp e in un’intervista a L’Equipe spiega come si può restare competitivi ad alti livelli sia dal punto di vista fisico che mentale nonostante una carriera così longeva: “Non è facile vincere cinque partite in cinque giorni, è un grande sforzo. A volte perdi in semifinale nonostante un torneo molto buono. A volte non hai fortuna con la programmazione. Ci sono molti fattori che entrano in gioco: puoi persino perdere in finale contro un avversario più debole. Ecco perché devi essere preparato a tutti i livelli. Mentalmente e fisicamente. Se è così, si tradurrà in campo attraverso il tuo gioco e dovrai essere in grado di battere tutti i tipi di giocatori. È difficile per tutti nel circuito, quindi devi continuare a migliorare”.
Il fuoriclasse svizzero ripercorre la sua straordinaria carriera e prova a individuare il torneo più bello tra quelli vinti: “Roland Garros 2009, è stato strepitoso. Ricordo anche Amburgo 2002 quando sono arrivato tra i primi 10 e ho battuto Marat Safin in finale. Questo titolo è stato del tutto inaspettato. Anche il mio primo titolo è ovviamente speciale. Non sto scherzando, ma ad un certo punto della mia carriera, avevo paura di non vincere mai un torneo perché avevo perso le mie prime due finali in modo abbastanza drammatico. A Basilea, casa mia. Volevo davvero vincere, e ho perso 6-1 nel quinto set. Sapevo che non avrei finito la mia carriera come un ragazzo che non ha mai vinto nulla. Che sollievo!”.