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Una pessima notizia ha scosso il mondo del tennis, ovvero quella concernente un nuovo infortunio per Roger Federer, con annessa necessaria operazione che lo terrà fuori dai giochi per qualche mese. La defezione fisica del campione elvetico è la medesima subita quattro anni fa, nel 2016, annata dopo la quale è tornato a pieno regime con il successo Slam australiano, dopo cinque anni dall’ultimo trionfo. Lo stop forzato costerà a Federer la bellezza di 3180 punti, derivati dalla somma dei tornei riguardo i quali risulterà assente, ovvero Dubai, Indian Wells, Miami, Madrid, Roma e Roland Garros. Analizzando gli appuntamenti sicuramente saltati, figurano ben tre eventi su sei sulla terra rossa, i quali avrebbero comunque logorato la resistenza fisica di Roger, la quale non avrebbe permesso allo stesso svizzero di performare al meglio in vista di Wimbledon.
Il veloce è da sempre cavallo di battaglia di Federer, seppur abbia ampiamente dimostrato di essere in grado di disegnare tennis su qualsiasi superficie. Il ritorno dell’atleta di Basilea, attesissimo a questo punto della sua carriera, andrà in scena con tutta probabilità fra Halle e Stoccarda, due dei tornei preferiti dal classe ’81, di preparazione proprio all’appuntamento di Wimbledon, vero obiettivo di Federer in ottica Slam.
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L’aspetto anagrafico non è da sottovalutare e, seppur la classe e l’efficacia dei colpi sia ancora innegabile, ciò che pone un freno interlocutorio ad un’eventuale nuova vittoria Slam di Federer è sempre lo stesso: “Il suo fisico sarà capace di reggere uno sforzo prolungato e costante, ancora una volta?”. La risposta la si trova nelle caratteristiche specifiche di Roger stesso, il quale ha dimostrato di saper gestire le energie che offre il suo fisico nel migliore dei modi. Lo svizzero ha progressivamente migliorato i colpi da fondo, uno su tutti il rovescio, rivoluzionato nel 2017 e reso finalmente colpo propositivo e letale anche per Rafael Nadal, acerrimo rivale e fra gli atleti che maggiormente puntavano proprio sulla parte sinistra del campo nei testa a testa, con spin insidiosissimi.
Federer è un atleta straordinario, pieno di colpi estrosi, energie nascoste, magie nel cilindro, assi da giocare nel momento più delicato immaginabile. La possibilità di una nuova vittoria Slam è ovvio possa incentrarsi sul torneo britannico sopra citato, must fra i suoi trionfi e terreno adatto ad un minor logoramento fisico, considerando l’esigua durata degli scambi. I campi di Wimbledon presentano però, negli ultimi anni, una variante che non favorisce Federer, ovvero l’esser diventati gradualmente meno veloci, soprattutto nel lungo periodo. Federer non ha più vent’anni, non ha più la lucidità di un tempo, non ha più l’esplosività da fondo che lo ha reso grande per molto tempo, ma ha ancora un’infinità classe ed un’arguta astuzia che qualsiasi atleta al mondo può invidiargli: Federer è in grado di riscrivere la storia quando meno ce lo si aspetta, per far gridare al mondo “Ancora tu?”.
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