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Recentemente, Roger Federer è tornato a parlare dell’ultima operazione al ginocchio e del lungo processo di riabilitazione dal suo infortunio: “Sto recuperando bene, la fisioterapia sta facendo il suo corso in maniera serena e ad oggi non ci sono stati passi indietro”. Dopo le due operazioni chirurgiche alle ginocchia nel 2019 ed il rientro in campo a marzo 2021, Federer ha partecipato a 5 tornei ufficiali, fra cui Roland Garros e Wimbledon, prima dell’annuncio del nuovo stop.
Non si tratta di certo del primo infortunio serio per lo svizzero, ma ora più che mai i timori di rivederlo in campo solo per un ipotetico “tour di addio” sono presenti. Queste paure non sono una poi grande novità per i fan: in passato, Federer è stato dichiarato per “finito” ben più di una volta, soprattutto quando i problemi alla schiena lo tartassavano a tal punto da dover giocare con la cosiddetta maglia della salute. Una buona consapevolezza dei limiti fisici unita alla pazienza, hanno permesso all’ex numero uno del mondo di rientrare nel tour sempre in condizioni valide per poter competere con tutti e la dimostrazione di ciò si trova nella sua bacheca, con almeno tre slam in più, vinti “resuscitando” dai pareri dei più scettici.
Adesso, a 40 anni già compiuti appare difficile un altro incredibile colpo da maestro, soprattutto perché aumenta la presenza di tennisti in grado di impensierirlo e di portare la partita ad allungarsi verso un terreno, quello della lunga distanza, che gli compete sempre meno. Per il momento qualsiasi ipotesi in merito all’addio viene scacciata dalle sue stesse dichiarazioni, che si concentrano piuttosto sul ritorno in campo. “So bene quanto è importante essere pazienti e so che il recupero necessita di tempo, comunque non vedo l’ora di tornare a giocare.”
Mentre la riabilitazione continua, lo stesso rivale ed amico Rafael Nadal, anche lui alle prese con un fastidioso problema al piede, offre indiscrezioni sul futuro della Laver Cup appena conclusasi e che il prossimo anno avrà sede a Londra. È proprio lo spagnolo ad invitare Roger tramite social a giocare un nuovo doppio per il Team Europe la prossima stagione. Segnali, forse non troppo scherzosi, che dimostrano quanto la vecchia guardia è ancora lì e si giocherà tutto finché ne avrà le forze. I Next Gen, così come tutti gli altri, sono quindi avvisati: per prendere il comando della classifica mondiale dovranno probabilmente avere ancora a che fare con due signori che di giocare sfide e infrangere record non sono ancora sazi.
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