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Il 2021 di Roger Federer è stato uno degli anni meno prolifici in assoluto della sua lunga e vincente carriera; 14 match giocati, di cui 9 vittorie e 5 sconfitte (4 sul campo, mentre una arrivata per ritiro). Lo svizzero è rientrato a Doha, ad inizio primavera, cercando di ritrovare condizione e ritmo dopo l’infortunio, in vista dei Grand Slam di Parigi e Londra; da qualche anno a questa parte, non è più un segreto che Roger programmi oculatamente le proprie stagioni per poter giocarsi al massimo della forma i Major. Al Roland Garros, schivata la possibile sconfitta contro un buon Dominik Koepfer, Federer ha dovuto alzare bandiera bianca agli ottavi di finale, quando avrebbe trovato davanti a sé Matteo Berrettini; la decisione diede anche spazio a qualche critica, visto che in molti videro il ritiro come un modo per preservarsi in vista del successivo Wimbledon.
Dal punto di vista fisico, l’ex numero 1 del mondo è riuscito a scrollarsi di dosso un po’ di ruggine, acquisendo partita dopo partita la convinzione di potersi giocare qualche ‘jolly’ ai Championships. Ciò che invece ha sempre destato più di qualche dubbio è la tenuta a lungo termine, con un affanno che già a Parigi gli toglieva lucidità in caso di scambi lunghi o set eccessivamente prolungati. Una volta atterrato nel ‘giardino di casa’, il 20 volte campione Slam ha concesso due soli set prima di giungere ai quarti di finale, dove ad attenderlo c’era Hubert Hurkacz: è li che il castello di illusioni, sogni e speranze è crollato rovinosamente, con il polacco che si è imposto per 6-3 7-6 6-0, in una delle prestazioni più negative dell’intera carriera di Federer. A far specie non fu solo l’aspetto tecnico e fisico, seppur fosse evidente che alla ‘giornata no’ si aggiungeva qualche acciacco, ma soprattutto l’atteggiamento estremamente negativo e ‘spento’, che lo rese incapace di reagire ad una partita che il polacco ha giocato sì con accortezza, ma senza mai strafare.
A seguito dei Championships, Federer ha scelto nuovamente la via dell’operazione chirurgica, così da risolvere definitivamente i problemi al ginocchio e provare a prolungare ancora la sua carriera. Ad oggi, come lui stesso ha raccontato alla stampa, il rientro appare lontano: lo svizzero potrà tornare alla completa attività motoria tra qualche tempo, ed è perciò esclusa la partecipazione a buona prima metà della stagione. Roger non ha mai dato adito alle voci sul suo possibile ritiro, ribadendo da sempre che il suo desiderio è quello di farlo nel modo corretto e soprattutto con i suoi tempi, senza forzature. Intanto, la posizione in classifica non è più così agevole (sedicesima posizione del Ranking, destinata inevitabilmente a scendere ancora) sarà quindi sempre più difficile arrivare in fondo a qualsiasi torneo preservando le energie, cosa di cui il 40enne di Basilea ha disperatamente bisogno. E Wimbledon? Nonostante ci sia tutt’altro che ottimismo riguardo la sua partecipazione alla stagione su erba, è plausibile che verrà fatto di tutto per tornare ancora una volta davanti al pubblico del Center Court; è lì che i fan, gli appassionati, e probabilmente lui stesso si augurano di poter, ancora una volta e forse per l’ultima, chiedere al tempo di fermarsi qualche ora, così da poter sfoderare un ultimo grande trucco di magia.
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