Nick Kyrgios e le sue uscite alquanto evitabili ormai sono sulla bocca di tutti. E in attesa di vedere se l’australiano riuscirà a presenziare agli Australian Open, dato che dopo il torneo di Brisbane sono subentrati problemi sia al polso che ai muscoli addominali, Andy Roddick nel suo podcast dice la sua su quanto accaduto nelle ultime settimane e soprattutto risponde alle insinuazioni e provocazioni del tennista di Canberra.
RODDICK: “KYRGIOS AL LIMITE DELLA DIFFAMAZIONE”
“Qualche settimana fa, e questo è già sul limite della diffamazione, Nick ha lasciato intendere che, poiché ho scelto di comprendere e spiegare il contesto del caso di Iga Swiatek, cercando di portare alcune sfumature e che forse i protocolli antidoping sono troppo severi, avevo assunto sostanze dopanti per migliorare le mie prestazioni durante tutta la mia carriera. Sostiene che se diventi positivo dovresti essere sanzionato per sempre… ma a quanto pare anche se non sei mai risultato positivo…” ha ironizzato l’americano.
“UN INFLUENCER CHE VIVE PER I LIKES E I COMMENTI”
“Questa è una cosa che mi ha dato molto fastidio. Nick mi vuole, vuole le interazioni. È un influencer del tennis in questo momento. Vive per i likes e per la sezione commenti. Guarda, quello che dirò non è un’esagerazione: è uno dei tennisti più talentuosi che abbia mai visto. La sua magia è alla pari con quella dei big 3. Non puoi distogliere lo sguardo dallo schermo quando sta giocando bene. Tuttavia, la parte di Kyrgios che mi crea conflitto è l’ipocrisia con cui sceglie quando giudicare le persone,” ha detto Andy.
“PURA IPOCRISIA”
L’ex campione degli US Open e numero uno al mondo ha poi voluto fornire un esempio sull’ipocrisia di Kyrgios, citando i commenti che il classe ’95 ha scritto sotto un post di Cruz Hewitt, figlio di Lleyton, e “colpevole” di essersi allenato sulla Rod Laver Arena di Melbourne con Jannik Sinner nei giorni scorsi.
“Kyrgios è stato il critico più esplicito di Sinner. Sì, è vero che Sinner è risultato positivo a due test antidoping. Questo è un fatto che sarà sempre lì. Ora puoi prendere la decisione di esaminare il contesto e capire che ci sono casi e casi molto diversi tra loro, così da permettere alle persone di comprendere meglio e concedere il beneficio del dubbio. Invece Kyrgios dice no: è doping, procede a mettere gli aghi nei commenti di un ragazzo di 16 anni e lo trasforma in qualcosa su se stesso, dicendo che pensava che fossero fratelli, blah blah blah”.
“TU SARAI SEMPRE QUELLO CHE HA AGGREDITO UNA DONNA”
Ma non finisce qui, perché Roddick continua: “La sua difesa è che si trattava di una battuta, ma la mancanza di sensibilità che dimostri lasciando quel commento, riempiendo la sezione commenti di un 16enne…è assurda. Assurda. Perché dico questo? Beh, sei qualcuno che si è dichiarato colpevole di aver aggredito la sua ragazza, e lì vuoi che la gente capisca il tuo contesto, dicendo che eri in un brutto momento, che stavi assumendo droghe. Esatto: sarai il ragazzo che si è dichiarato colpevole di aver aggredito fisicamente una donna per sempre, proprio come Sinner per sempre sarà un ragazzo risultato positivo a dei test antidoping”
“Ora, scegliamo di dare contesto alle tue azioni oppure no?”, si chiede Roddick. “Non oltrepasserei mai il limite che tu hai superato, ma hai sempre desiderato che le persone capissero il momento della tua vita in cui ciò è accaduto: non lo rende accettabile, ma cercavi di dimostrare che non eri in te stesso. Hai sempre detto che soffrivi contro i bulli, che soffrivi mentalmente per gli insulti che ricevevi dalla stampa e dai commenti della gente… e adesso cosa fai? Mi accusi e vuoi che la gente capisca che quello che hai fatto è stato a causa del bullismo che hai subito? È pura e cruda ipocrisia.”