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Internazionali BNL 2016, Roberta Vinci: “Il tendine fa male ma tengo duro. Classifica? Non mi accontento” (PODCAST)

Roberta Vinci - Fed Cup - Spagna vs Italia - Foto Ray Giubilo

DA STOCCARDA – “Non sto benissimo fisicamente, ancora il tendine mi dà fastidio e poi mi è venuta una vescica, ma non è niente di che. Mi preoccupa più il tendine e anche una piccola borsite che ho cercato di curare: ho giocato con la scarpa rotta in Fed Cup, nessuno lo ha notato. Non sto benissimo, tengo duro, speriamo ci siano tempi migliori dal punto di vista fisico”. Roberta Vinci racconta così ai microfoni di Sportface.it, come potete ascoltare nell’audio che trovare in fondo all’articolo, le sue sensazioni e lo stato di forma al termine del match di doppio giocato con Annika Beck e perso contro Lisicki e Safarova nel primo turno del Wta Premier di Stoccarda.

Domani la tarantina, sesta testa di serie del tabellone tedesco, farà il suo esordio in singolare contro la russa Ekaterina Makarova, ma a preoccuparla sono solo le sue condizioni fisiche: “In Fed Cup è andata male, nelle prime partite sulla terra battuta io faccio sempre molta fatica. Non è facile passare dal cemento alla terra all’aperto e poi qui indoor, ma speravo soprattutto di stare un po’ meglio dal punto di vista fisico. A Palermo ho fatto un’infiltrazione, pensavo di poter stare meglio, sono stata ferma tanti giorni, poi in Fed Cup mi sono anche curata con il laser di Parra tutta la settimana. Purtroppo è un problema che richiede molto più tempo, ho preso anche qualche antinfiammatorio per curarmi. Se ci penso mentre gioco? Un po’ sì, sento che non sono particolarmente reattiva, ho il terrore di sentire male. È fastidioso avere il problema a ogni cambio di direzione. Per questo ho rotto la scarpa in Fed Cup. Oggi ho provato con la scarpa normale, perché in doppio ti muovi un po’ meno, vediamo domani. Intanto ho tolto lo smalto perché portava jella: pensate che non trovavo l’acetone, sono impazzita, sono andata dalla trainer e mi ha aiutato a trovarlo, ma lo smalto non si levava lo stesso. Alla fine però ce l’ho fatta”.

Nonostante i problemi fisici, Roberta è serena e pronta per la sfida alla Makarova, domani nel primo match sul centrale alle 12. “A me piace giocare primo o secondo match – ribadisce la numero 8 della classifica mondiale – Quando devi aspettare il serale la partita non arriva mai, io preferisco giocare subito. Come quando vai dal dentista, meglio subito”. La Vinci ha poi parlato delle sensazioni per il recente ingresso nella top-10: “La maledizione è tolta, ma non ci si accontenta mai. Mi dicevo: ‘Entro tra le prime dieci e basta’. Ora invece dico: ‘Vediamo se riesco a prendere qualche altra posizioncina’. Non ti cambia la vita ma è una bella sensazione, molto bella. La pressione? Non devo dimostrare più niente, piuttosto giocare tanto e bene è faticoso per la testa. Per fortuna non ho il doppio: ho una certa età, mi concentro sul singolo, provo a spingere al massimo e si vedrà. Cosa avverto dall’esterno? Tanti complimenti, soprattutto sui social. Quando uno vince è tutto facile, ti dicono ‘sei fortissima, hai il back più bello’. Poi appena perdi tre partite, ti chiedono: “Ma come hai fatto a essere numero 8 del mondo?”. Devo dire comunque che mi fa piacere avere tanti tifosi che mi stanno vicino, è bello”.

Le altre tenniste, invece, non sono state generose di complimenti con la Vinci: “Cosa mi hanno detto? Niente, ognuna si fa gli affari propri. Non so se mi guardano in modo diverso, forse dopo aver battuto Serena piuttosto che quando sono entrata in top-10. Ma magari sbaglio. Se ho dato l’esempio su come battere la Williams? Sarebbe bello chiederlo alla Kerber. In ogni caso il mio esempio e quello della Kerber sono da stimolo per le altre giocatrici: nel tennis tutte possono essere tutte”.

Tra la battuta sulla smalto e un’altra sul suo sorriso (“Il mio allenatore mi dice sempre che mi devo far sponsorizzare da una marca di dentifrici o fare qualche pubblicità sul sorriso”), la Vinci ha poi parlato della sua programmazione sulla terra: “Sono iscritta qui, a Praga, Madrid, Roma, Norimberga e Parigi. A me piace giocare, entro in condizione con tante partite, ne ho bisogno. Se poi non starò ancora bene fisicamente, rivedrò il programma. Spero di essere in forma a Madrid e Roma, ma anche i tornei piccoli sono importanti per mettere punti in cascina visto che parti da testa di serie”.

Di seguito trovare l’audio integrale dell’intervista a Roberta Vinci.

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