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Riccardo Piatti durante lo stop del circuito ha rilasciato un’intervista in cui parla tra le tante cose del suo protetto Jannik Sinner. “L’ho visto giocare la prima volta quando aveva dodici anni, era un torneo a Milano e lui ha perso 6-1 6-2. Però era un giocatore diverso dagli altri, aveva un’atteggiamento vincente e non si accontentava di tirarla di la. Ha una personalità più forte ora e a differenza di altri che ho allenato posso parlare apertamente con lui subito dopo una sconfitta invece di dover aspettare il giorno dopo – spiega Piatti – Lui poi ama il tennis, con lui ne puoi parlare sei ore di fila. Non è mai distratto e preferisce vedere Nadal-Federer piuttosto che andare al cinema”.
Prosegue poi il racconto di Piatti: “Jannik è particolare, ama il suo sport e vuole diventare il migliore. Ogni giorno prova a migliorarsi, guarda molti match e si allena tantissimo. E’ facile dedicare la tua vita a questo lavoro per un paio d’anni ma io sto cercando di fargli capire che lo dovrà fare per almeno 15 anni – commenta Riccardo che poi conclude – Ricordo dopo sconfitte nette nei Futures che quando tornava in accademia si allenava con la stessa attitudine di sempre. Quando ha vinto il Challenger di Bergamo gli ho detto di non essere sorpreso, il livello degli avversari era inferiore al suo e avremmo dovuto trovare rivali migliori“.
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