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ATP Finals Torino 2024, gli spunti della prima: Medvedev vittima di sé stesso, Fritz approfitta all’esordio

Danil Medvedev
Danil Medvedev - Foto Felice Calabrò

Tre doppi falli consecutivi, racchette che partono in aria e la sconfitta contro Taylor Fritz. Iniziano così le Nitto ATP Finals 2024 del numero 4 del mondo Daniil Medvedev, che ha avuto l’onore di fare da apripista nel gruppo intitolato a Ilie Nastase. Il campione dell’edizione 2020 si è piegato al rivale statunitense con lo score di 6-4 6-3 in una sfida che, oltre a dare indicazioni interessanti a Jannik Sinner, era già un potenziale spartiacque per le sorti del girone. Game, set e match Fritz in 1 ora e 20 minuti, dopo sprazzi di un buon tennis alternati a momenti meno esaltanti della contesa. 

I riflettori sono puntati sullo sconfitto, che si è purtroppo contraddistinto per un paio di momenti di follia. Su tutti il break che gli è costato il primo set con tre doppi falli consecutivi, vanificando nel decimo gioco un 30-15 maturato con un ace e la conquista di uno degli scambi più belli dell’intera contesa. Ne fa le spese una racchetta, più tardi il bis con il break che ha indirizzato definitivamente la sfida. Un peccato verrebbe da dire, perché un paio di episodi e momenti no hanno intaccato irrimediabilmente quella che era nata come una buona prova sportiva, sicuramente più incoraggiante di quanto si sarebbe potuto pensare dopo Bercy. Quando si è trovato a dover rincorrere è sul piano dell’atteggiamento che l’ex numero 1 del mondo ha latitato senza riuscire a innescare un cambio di rotta. I maligni potrebbero dire che non si sia applicato così tanto.

Taylor Fritz mette in banca il primo successo della sua avventura e si candida ad outsider di questa edizione, in un torneo che alla vigilia vede Sinner, Alcaraz e Zverev davanti a tutti. Abbiamo avuto conferma che la superficie sia meno rapida dello scorso anno. Fritz ha interpretato una sfida propositiva e nell’arduo scambio da fondo con Medvedev, ha dato prova di saper muovere l’avversario alternando rapidamente angoli e altezze dei colpi, condizione quasi obbligatoria per provare a impensierire Sinner. Fino al crollo mentale il moscovita era stato a sua volta in grado di costruire una partita sui suoi standard, difendendosi in maniera eccellente sul rovescio e conquistando spesso i punti di lunga durata (cosa che gli è riuscita con meno frequenza nel secondo set). 

Pensando alle imminenti sfide contro Sinner, viene da dire che Fritz è quello che si presenterà con qualche chance in più. Sarà chiamato a uscire fortissimo dal servizio: a fare la differenza non sarà solo il colpo successivo, ma i primi 2-3 colpi di ogni punto. Questo è il tipo di attenzione che dovrà tenere per almeno due ore. Sul piano mentale il Medvedev visto all’esordio è difficile possa fronteggiare Jannik, considerando l’aggressività con la quale ha interpretato le ultime sfide con l’azzurro. Tennisticamente il russo non è andato così male, qualche rimpianto per le tre palle break fallite nei primi due turni di risposta del secondo set, ma nei momenti cruciali a livello mentale si è sciolto. Da adesso non potrà più sbagliare. 

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