L’addio al tennis di Rafael Nadal è stato tra i momenti più iconici dello sport in quest’anno che volge ormai al termine, ma lo spagnolo avrebbe potuto abbandonare – seppure per una pausa momentanea e non definitiva – anche alcuni anni fa. Lo ha rivelato la leggenda maiorchina in una lettera pubblicata su The Player’s Tribune quest’oggi, nella quale ha confessato di essere stato molto vicino a fermarsi dall’attività agonistica per ragioni riguardanti la salute mentale.
Il ventidue volte campione Slam ha parlato a cuore aperto in questo articolo e si tratta di pensieri sinceri e liberi da qualsiasi tipo di filtro, che pongono ancora una volta i riflettori sul complicato rapporto che i fenomeni del mondo dello sport, spesso rinchiusi a tratti in una gabbia dorata, devono intrattenere con le pressioni, le scadenze e i ritmi frenetici: “Ero molto abituato al dolore fisico, ma ci sono stati momenti in campo in cui avevo difficoltà a controllare il respiro e non riuscivo a giocare al massimo livello – ha confessato – Ora non ho problemi a dirlo. Dopotutto, siamo esseri umani, non supereroi. Fortunatamente, non sono arrivato al punto di non riuscire a controllare cose come l’ansia, ma ci sono momenti con ogni giocatore in cui è difficile controllare la propria mente, e quando ciò accade è difficile avere il controllo totale del proprio gioco. Ci sono stati mesi in cui ho pensato di prendermi una pausa completa dal tennis per purificare la mia mente. Alla fine, ci ho lavorato ogni giorno per migliorare”, ha aggiunto.
Parlando del dolore al piede sinistro, che lo ‘perseguita’ da quando ha 17 anni, Rafa ha rivelato che all’epoca gli era stato detto che “probabilmente non avrebbe mai più giocato a tennis a livello professionistico”: “Ho trascorso molti giorni a casa piangendo, ma è stata una grande lezione di umiltà e sono stato fortunato ad avere un padre che è sempre stato così positivo”. E non manca una riflessione sull’eredità che spera di aver lasciato nel mondo del tennis: “Spero che la mia eredità sia quella di aver sempre cercato di trattare gli altri con profondo rispetto. Questa era la regola d’oro dei miei genitori”.
ESIBIZIONI E ALTRI SPORT, RIVEDREMO NADAL MOLTO PRESTO
Quattordici Roland Garros, 22 Slam in tutto, quindi l’addio a 38 anni con la sua Spagna in Coppa Davis, purtroppo andato male con il match perso che ha di fatto indirizzato negativamente il quarto di finale con l’Olanda. Quella di Rafael Nadal è stata una carriera forse irripetibile, anche per la capacità, al di là dei risultati ottenuti sui campi di tennis di tutto il mondo, di risultare una figura sempre corretta fuori dal campo, raramente invischiato in temi controversi e sempre proattivo nei confronti di fan e avversari. E’ anche per questo che lo spagnolo è diventato un’icona assoluta del suo sport, tanto da non poter in nessun modo pensarsi al di fuori di questo mondo nel breve o medio periodo. Non in campo, ma sugli spalti, tornerà prestissimo: ha infatti confermato la propria presenza alle alle Next Gen Atp Finals, il torneo dedicato ai migliori otto giocatori U20 del circuito che si disputerà a Jeddah, in Arabia Saudita, dal 18 al 22 dicembre, con regole speciali e tanta attesa per capire chi sarà il giovane Maestro in un torneo dal quale è passato anche il nostro Jannik Sinner, vincendo il titolo nel 2019.
In ogni caso, potremo rivedere in campo Nadal, e non bisognerà aspettare molto. Rafa, infatti, pur avendo appeso la racchetta al chiodo, non si lascerà sfuggire l’opportunità di partecipare a qualche esibizione, o potrebbe persino cimentarsi in altri sport: “Quella sensazione, il fuoco interiore e i nervi, l’adrenalina di uscire e vedere un campo pieno, è una sensazione che è molto difficile da descrivere. È una sensazione che solo pochi possono capire, e qualcosa che sono sicuro non sarà mai più la stessa ora che mi ritiro come professionista. Ci saranno ancora quei momenti in cui giocherò esibizioni e forse anche altri sport. Gareggerò sempre e cercherò di dare il meglio di me, ma non sarà la stessa sensazione di uscire di fronte ai tifosi in un qualsiasi stadio”.