Anno nuovo, stessa musica. Il Masters 1000 di Montecarlo non cambia padrone, anzi ritrova lo stesso nome nell’albo d’oro per l’undicesima volta: Rafael Nadal riprende da dove aveva lasciato nel 2017, ossia dominando e sfiorando l’en plein su terra quando fu costretto a cedere solamente ai quarti di finale di Roma in una cavalcata trionfale, degna dei vecchi (?) tempi.
Il Toro di Manacor dunque ha già iniziato a vedere rosso. Qualche avvisaglia, in realtà, la si era avuta al ritorno in Coppa Davis a Valencia. Chiedere a Kohlschreiber e Sascha Zverev, spazzati via in tre rapidi set. E a Monaco, ormai, è praticamente assimilabile ad Alberto II: allo spagnolo è stata dedicata la suite dell’hotel in cui soggiorna durante il periodo del torneo che lo ha lanciato e adesso lo consacra verso nuovi record. Dopo essere diventato il primo giocatore a vincere lo stesso evento andando in doppia cifra, Rafa raggiunge quota 11 con la possibilità più che concreta di fare altrettanto a Barcellona e al Roland Garros. Durante questa settimana, infatti, Nadal ha dimostrato di essere di un’altra categoria (almeno per il momento) rispetto a tutti i suoi possibili antagonisti: emblematico il successo per 6-0 6-2 su Thiem, accreditato dalla maggior parte come secondo favorito su questa superficie alla luce delle difficoltà di Djokovic, dell’assenza di Federer, Murray e Wawrinka e della discontinuità di Zverev e Dimitrov. E’ vero, anche l’austriaco rientrava dall’infortunio alla caviglia, ma da chi era riuscito almeno momentaneamente a stoppare Rafa sul rosso al Foro Italico era lecito attendersi quantomeno più equilibrio.
Non è stato così, ma quantomeno Dominic può ritenersi in buona compagnia: dal Roland Garros ad oggi il mancino è a quota 36 set consecutivi vinti (record personale) e nel 2018, cosa ancor più sconfortante, nessuno è riuscito a raggiungere quota cinque game nello stesso parziale. E tra i suoi avversari in questo scorcio di stagione si possono già contare i nomi di Zverev, Thiem, Dimitrov e Nishikori. Marziano.
La valanga di buone notizie per Nadal, comunque, non termina qui. Respinto il primo ‘assalto’ di Federer per il numero 1 nel ranking, raggiungibile per lo svizzero in caso di scivolone tra Barcellona, Madrid e Roland Garros: in questi tre eventi Rafa ha a disposizione solo la vittoria e in base a quanto fatto vedere in questa settimana non sembra rappresentare un’enorme preoccupazione. Per quanto riguarda l’altro suo grande rivale della carriera, Novak Djokovic, lo spagnolo può togliersi di nuovo la soddisfazione di metterselo alle spalle nella classifica dei pluri titolati nei Masters 1000: 31 and counting, la stagione su terra è solo all’inizio.