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Ci perdoneranno i fan di Rafael Nadal per il gioco di parole utilizzato nel titolo, un ossimoro conoscendo il carattere del diavolo di Manacor costretto ancora una volta a rinunciare alla competizione ufficiale a poche ore dall’esordio. Cominciano a diventare però inquietanti le ‘statistiche’, se così possiamo definirle, del numero 2 al mondo nei tornei sul cemento dell’ultimo anno e mezzo.
INCUBO SUL DURO – Da Basilea del 2017 a Brisbane di questo 2019, Rafa è infatti arrivato in fondo solamente in un torneo su sedici, tra l’altro aggiudicandosi il titolo a Toronto. Un dettaglio non da poco per Nadal, che in questo lasso di tempo ha saltato ben sette Masters 1000 e due Finals di Londra, oltre ad alzar bandiera bianca nelle fasi finali degli Australian Open e degli Us Open nel 2018. Ecco in sintesi la cronologia degli eventi sul duro dall’iberico.
2017
Basilea – forfait
Bercy – forfait
Finals Londra – ritiro dopo una partita
2018
Brisbane – forfait
Australian Open – ritiro ai quarti di finale
Acapulco – forfait
Indian Wells – forfait
Miami – forfait
Toronto – VITTORIA
Cincinnati – forfait
Us Open – ritiro in semifinale
Pechino – forfait
Shanghai – forfait
Bercy – forfait
Finals Londra – forfait
2019
Brisbane – forfait
Australian Open – ?
AUSTRALIAN OPEN TRA SOGNO E TABU’ – Ed è proprio lo Slam downunder, storicamente il più sfortunato in cui spesso e volentieri si è dovuto arrendere più alla cattiva sorte che agli avversari, che adesso rischia di essere compromesso. A Melbourne Rafa va a caccia del Double Career Slam, impresa riuscita fin qui solamente a Laver ed Emerson, ma sulle sue condizioni fisiche c’è più di qualche lecito punto interrogativo anche a causa della mancanza di partite ufficiali da oltre cinque mesi, ‘digiuno’ interrotto solamente dall’esibizione di Abu Dhabi persa contro Anderson.