Matteo Arnaldi, testa di serie numero 1 delle qualificazioni, non ha affatto deluso le aspettative e si è guadagnato un posto nel tabellone principale di Wimbledon, prima volta per lui sui prati dell’All England Club e seconda volta nel main draw di uno Slam. Dopo la faticosissima rimonta messa a referto all’esordio sul talentuoso 18enne Juncheng Shang e dopo aver eliminato in due set Federico Gaio al secondo turno, il sanremese non cede set nemmeno a Frederico Ferreira Silva e vince per 7-5 6-4 6-4 (al turno decisivo i match sono al meglio dei cinque set). 2 ore esatte ci sono volute per il numero 78 del mondo per alzare le braccia al cielo, guadagnandosi la possibilità di giocare con i più forti nel torneo più prestigioso dell’anno. 11 ace, 1 doppio fallo, 80% di resa con la prima e 71% con la seconda: numeri al servizio strepitosi, tanto che Arnaldi ha concesso una palla break (per giunta ben annullata) solo nel momento di massima tensione, quando si trovava al servizio per chiudere i conti. Molto bene anche in generale con i propri fondamentali: 28 i vincenti messi a segno dal 21enne azzurro, a fronte di soli 16 errori non forzati. Il ligure si presenterà la prossima settimana con la fiducia alle stelle: 8 vittorie consecutive per lui tra terra battuta ed erba prima di debuttare sui prati del terzo Slam stagionale.
Esce di scena, invece, Matteo Gigante: per lui non c’è stato molto da fare al cospetto dell’estro e delle verticalizzazioni di Harold Mayot, che ha trionfato 6-4 6-2 6-2 in 1 ora e 42 minuti e si è preso di forza un posto nel main draw. Stessa sorte per Mattia Bellucci: il numero 160 del mondo ha giocato un match di buon livello, ma nei momento importanti ha faticato sulla diagonale del dritto contro Dominic Stricker, con l’elvetico che ha chiuso 6-3 1-6 6-3 6-4 dopo 2 ore e 43 minuti di lotta.