A Melbourne scattano gli Australian Open 2018. Nella prima giornata dedicata alle qualificazioni maschili, gioie e dolori nei primi match degli azzurri andati in archivio sui campi dello Slam Down Under.
Sospiro di sollievo per Matteo Berrettini, vittorioso solamente in volata al terzo contro Liam Broady piegato per 5-7 6-3 7-6 (5). Il 21enne romano parte male, si fa togliere il servizio e riesce a rientrare in carreggiata impattando sul 4-4 ma la beffa è dietro l’angolo: dopo aver annullato due set point nel decimo gioco, si fa rimontare dal 40-15 nel dodicesimo e al secondo vantaggio interno viene tradito dal dritto capitolando sul 7-5. Berrettini prova a reagire seppur ancora una volta con poca continuità, quanto basta per allungare la contesa al terzo. La frazione decisiva è dominata dalla tensione: per entrambi sono diverse le chance in risposta ma nessuno dei due riesce nella zampata vincente. L’epilogo è dunque riservato ad un tie-break al cardiopalma: l’azzurro è bravissimo nel non mollare una volta ritrovatosi sotto per 4-1 con due mini-break da recuperare. Broady trema col dritto e si scompone, Matteo non si fa pregare e chiude con una prima vincente all’incrocio delle righe. Al secondo turno lo attende Hurkacz,
L’impresa è sicuramente quella di Federico Gaio, capace di estromettere la testa di serie numero 14 del tabellone cadetto Henri Laaksonen con un sonoro 6-4 6-3. Una partita praticamente perfetta per il faentino, con l’unica sbavatura a metà del primo set, in cui perde il break di vantaggio ma senza disunirsi lo riprende immediatamente e chiude col servizio a disposizione nel decimo gioco. La forbice si allarga sul 2-0 in apertura di secondo, lo svizzero salva due mini-match point per l’eventuale 0-3 ‘pesante’ ma non ha alcuna chance sulla battuta di Gaio che può continuare a sognare: al secondo turno lo aspetta uno tra Collarini e Souza.
Niente da fare invece per Marco Cecchinato. Il tennista siciliano, numero 7 del seeding, viene estromesso da Bradley Mousley per 6-3 7-6(3). Un match difficile sin da subito per l’azzurro, mai arrivato a palla break in risposta: l’australiano domina il primo parziale e viene trascinato al tie-break dalla tenacia di Cecchinato, che annulla un match point con un servizio vincente. Qui, però, l’italiano non può nulla e cede di schianto per 7 punti a 3, salutando Melbourne per il secondo anno consecutivo al primo turno delle qualificazioni.