Nicola Pietrangeli, leggenda del tennis italiano, commenta la recente vittoria di Jannik Sinner su Carlos Alcaraz, in semifinale al torneo di Pechino. Tiene a soffermarsi anche sulla questione Coppa Davis, che ha tenuto banco nelle scorse settimane.
Per Pietrangeli la polemica sulla rinuncia alla maglia azzurra, scoppiata nei giorni in cui l’Italia era impegnata in Coppa Davis, è sterile: “Se uno non gioca in Davis e non veste la maglia azzurra perché va a fare un altro torneo va squalificato, ma se ti dice che sta male e porta il certificato medico che gli vuoi dire? Mica lo può obbligare o forzare a giocare se non sta bene. E’ una polemica che non esiste e che non dovrebbe esserci. Ripeto, il brutto è se in quella settimana che dice che sta male va a giocare in un altro posto“, ha dichiarato a LaPresse.
“Il mio pronostico è stato già superato, avevo detto che Sinner sarebbe entrato tra i primi cinque. Ora prevedo che entri tra i primi tre del mondo entro la fine dell’anno, non mi stupirebbe affatto. La cosa infatti non finisce qui. Dove può ancora migliorare? Francamente non gli vedo punti deboli. Migliorare va sempre bene, speriamo che non peggiori. E ricordiamo che ha 22 anni. Ed è ‘tedesco’, il che non guasta“.
Questa vittoria consente all’altoatesino di salire al quarto posto nel ranking mondiale, eguagliando il primato di Adriano Panatta. Quanto alla progressione costante di Sinner l’ex campione non ha dubbi: “Ha vinto facile. Alcaraz non si diverte mai quando gioca con Sinner. Perché lo patisce? Bisogna domandarlo allo spagnolo, teoricamente sulla carta è lui il più forte ma Sinner può arrivare veramente ancora più lontano. Prima dicevano che serviva male e adesso serve a 200 km/h all’ora, che deve fare? Dico sempre che non bisogna solo guardare i colpi ma anche sentire quando uno li tira. E lui fa più rumore degli altri e significa che tira più forte“, ha aggiunto.
Pietrangeli prima dell’Era Open, fu numero tre del mondo in singolare sia nel 1959 sia nel 1960, secondo la classifica relativa ai tennisti non professionisti allora redatta ogni fine anno da Lance Tingay del The Daily Telegraph, considerata all’epoca quella ufficiale. “Sinner ancora non mi ha battuto, ne manca uno“, ha tenuto a specificare l’ex campione.