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Dopo la decisione della Wta di sospendere i tornei in Cina a sostegno della tennista Peng Shuai, è arrivata la replica del Governo cinese. “Siamo fermamente contrari a qualsiasi politicizzazione dello sport“, ha detto oggi un portavoce del governo cinese, Wang Wenbin. Ieri Steve Simon, il boss della Wta, aveva tenuto fede alla sua minaccia decidendo di sospendere tutti i tornei in Cina. “Non vedo come potrei chiedere ai miei giocatori di andare a giocare lì quando Peng Shuai non è autorizzata a comunicare liberamente e apparentemente è stata sottoposto a pressioni per contraddire le sue accuse di violenza sessuale” ha spiegato in un comunicato stampa.
Dopo aver denunciato Zhang Gaoli, ex vicepremier cinese e membro di alto rango del Partito Comunista Cinese, di violenza sessuale avvenuta circa dieci anni prima, la tennista 35enne era sparita per giorni per poi ricomparire in alcune videochiamate con gli alti vertici del Cio. La Wta ritiene che Peng Shuai sia ancora in pericolo e che le rassicurazioni siano arrivate sotto minaccia del regime di Pechino.
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