L’unica medaglia nel tennis vinta dall’Italia nella sua storia alle Olimpiadi risale al 1924, quando Uberto de Morpurgo conquistò il bronzo proprio a Parigi. 100 anni dopo, nella stessa città, Lorenzo Musetti ha l’opportunità di vincerne un’altra e di scrivere il suo nome nella leggenda dello sport azzurro. Sicuramente il carrarino arrivava a Parigi con grandi aspettative visto lo straordinario periodo di forma che sta vivendo. Basti pensare che negli ultimi quattro tornei disputati aveva sempre raggiunto almeno la semifinale (Stoccarda, Queen’s, Wimbledon e Umago) e non è stato da meno sui campi del Bois de Boulogne, dove ha sbaragliato la concorrenza e si è regalato un posto tra i migliori quattro. Se le prime vittorie contro Monfils e Navone erano annunciate – ma non scontate, anche perché reduce da un’intensa settimana in Croazia -, già al terzo turno contro Fritz c’è stato da sudare, ma l’azzurro ne è uscito alla grande. Poi il capolavoro nei quarti contro Zverev, oro a Tokyo 2021 e imbattuto alle Olimpiadi, sconfitto con un doppio 7-5 grazie ad un’altra prestazione magistrale.
Adesso l’asticella si alza ulteriormente visto che sulla strada di Musetti ci sarà Novak Djokovic, numero 1 del seeding che brama la medaglia d’oro, unico vero traguardo non ancora raggiunto nella sua straordinaria carriera. Il serbo non ha bisogno di presentazioni e ciò che ha fatto in carriera è sotto gli occhi di tutti, anzi proprio questa settimana ha continuato a stabilire primati, diventando il più anziano di sempre in una semifinale olimpica nel tennis maschile e raggiungendo la sua quarta semifinale su 5 Giochi disputati. Non si tratta però di un avversario imbattibile e i motivi sono molteplici.
Innanzitutto ha 37 anni e, nonostante abbia un fisico da 20enne visto come l’ha curato nel corso della sua carriera, si è pur sempre operato al ginocchio due mesi fa e non è al 100%. Al termine della partita contro Tsitsipas ha detto: “Sono preoccupato, ho avuto la stessa sensazione nel match del Roland Garros quando ho finito la partita e ho scoperto di essere infortunato“. Parole da prendere con le pinze, che sicuramente contengono almeno un fondo di verità ma allo stesso tempo servono a Nole per scrollarsi un po’ di pressione di dosso e non scendere in campo con il ruolo di favoritissimo. C’è da dire, infatti, che nelle tre precedenti semifinali giocate alle Olimpiadi ha sempre perso e, in generale, quando gioca per la Serbia è più vulnerabile del solito.
Se Musetti è probabilmente il giocatore più in forma di tutto il circuito insieme ad Alcaraz, c’è da dire che i precedenti non lasciano ben sperare. Djokovic è infatti avanti 6-1, ma soprattutto ha vinto tutti e tre i confronti andati in scena nel 2024. Il primo a Monte-Carlo, in due set combattuti, il secondo al Roland Garros, in cinque set terminati a notte fonda, il terzo a Wimbledon, con un Musetti esausto dalle fatiche dei turni precedenti.
Emblematiche tuttavia le quote dei bookmakers: se nel Principato e Parigi una vittoria dell’azzurro pagava 4.50, arrivando persino al 6.50 sui prati londinesi, ora un suo successo è quotato 2.75. Djokovic parte senz’altro favorito, ma Lorenzo può assolutamente giocarsela. E a dare quel quid in più al classe 2002 potrebbe essere proprio l’attaccamento mostrato alla maglia dell’Italia, con lo stemma presente sul petto indicato al termine di ogni partita, e la voglia di esserci sempre, nonostante tutto, ribadita a più riprese. Appuntamento alle ore 19:00.