Tennis

Paolini, la sconfitta non cancella un torneo storico. Wimbledon parla ancora ceco: Krejcikova vince nel segno di Novotna

Jasmine Paolini
Jasmine Paolini - Foto PA Wire/PA Images / IPA

Meglio arrivare in finale e perderla oppure non arrivarci proprio? Domanda retorica, perciò innanzitutto complimenti a Jasmine Paolini per un altro torneo straordinario e per le emozioni che ha fatto vivere al tennis italiano nell’arco delle due settimane. La delusione a caldo ci sta, anzi sarebbe strano il contrario visto che in fondo ciò che vogliono tutti i giocatori è sollevare il titolo, ma non appena Jasmine analizzerà a freddo ciò che ha fatto e si guarderà indietro potrà lasciarsi andare ad un grande sorriso.

In prospettiva, già di per sé la finale raggiunta rappresenta un traguardo incredibile: basti pensare che non c’era mai riuscita nessuna tennista azzurra e soprattutto che Paolini non aveva mai vinto neppure un match in carriera ai Championships. E non si può parlare neppure di casualità visto che l’azzurra ha raggiunto un mese fa la finale al Roland Garros e da lunedì sarà numero 5 del ranking (e 3 della Race). Insomma, risultati oltre ogni più rosea aspettativa che in parte compenseranno l’amarezza per la sconfitta. E poi la cosa più bella: gli applausi del pubblico di Wimbledon, che ha apprezzato il suo sorriso e l’ha “adottata” per tutto il torneo, tifando per lei quasi come una giocatrice di casa. Quindi la consapevolezza che, nonostante la tristezza per l’esito della finale, ha vissuto due delle settimane migliori della sua vita e nulla potrà portarglielo via.

Se da un lato c’è una Paolini un po’ demoralizzata, dall’altro c’è invece una Barbora Krejcikova al settimo cielo per il suo secondo Slam, il primo sui prati londinesi. “E’ il giorno più bello della mia vita” ha dichiarato nell’intervista post-match la giocatrice ceca, che succede nell’albo d’oro alla connazionale Marketa Vondrousova e conquista il settimo titolo targato Repubblica Ceca. Un successo che porta la firma anche di Jana Novotna, vincitrice nel 1998, che ha giocato un ruolo fondamentale nella carriera di Krejcikova, anche dopo la sua morte, nel 2017.

Jana mi manca. Ogni volta che metto piede in campo penso a lei e cerco di lottare su ogni palla, come avrebbe voluto lei” ha detto la 28enne nativa di Brno, che dopo il match point ha infatti mandato un bacio al cielo e nell’intervista post-match ha raccontato che, prima di morire, Novotna l’aveva incitata ad andare a prendersi uno Slam. Barbora l’ha fatto, anzi ne ha vinti ben due (considerando solo il singolare) e grazie a questo risultato si è regalata anche il ritorno in top 10. Da ora in poi, comincia una nuova stagione per lei, che con ogni probabilità culminerà con le Wta Finals.

SportFace