Continua a parlare italiano il torneo di Wimbledon 2024, che dopo la semifinale raggiunta da Lorenzo Musetti vede un’altra tennista azzurra ottenere un risultato di grande prestigio. Si tratta di Jasmine Paolini, capace di raggiungere la finale del torneo femminile e diventare la prima italiana di sempre a riuscirci. Nonostante partisse favorita, anche perché reduce da un successo netto ai danni di Navarro, l’impegno si è rivelato più ostico del solito tanto che sono servite quasi tre ore di gioco per avere la meglio. Merito di un’ottima Donna Vekic, che ha ribadito di non essere approdata in semifinale per caso, ma anche “colpa” di Jasmine, protagonista di un primo set piuttosto negativo che ha rischiato di compromettere il match. La tennista azzurra ha rischiato grosso in più occasioni, annullando un paio di delicate palle break nel secondo e recuperare due volte un break di svantaggio nel terzo e decisivo parziale. Ancora una volta – ed è accaduto spesso quest’anno – è stata però lei a spuntarla in un finale punto a punto, dimostrando di star attraversando uno straordinario momento di forma e soprattutto di essere ormai diventata davvero forte.
Basta guardare alle altre giocatrici in grado di aver raggiunto due finali Slam consecutive, una al Roland Garros e una a Wimbledon, nel ventunesimo secolo: Justine Henin, Venus e Serena Williams. Ora anche la toscana è entrata a far parte di questa cerchia ristretta e l’ha fatto in bellezza, vincendo la semifinale più lunga della storia del torneo (a livello femminile) nonché la prima che si è decisa al tie-break del terzo set. E non è finita qui perché, rispetto a Parigi dove sulla sua strada ha trovato l’ingiocabile Swiatek, ora a separarla dal titolo c’è Barbora Krejcikova, che sta giocando un torneo sensazionale ma non è imbattibile. A prescindere dal nome meno altisonante di altri – ma stiamo comunque parlando di una giocatrice che ha già in bacheca uno Slam in singolo e svariati in doppio -, la ceca è un’avversaria molto insidiosa e l’ha dimostrato battendo nell’ordine Collins, Ostapenko e la grande favorita Rybakina. Ci sarà però un motivo se prima di quest’anno non aveva mai raggiunto i quarti a Wimbledon e di certo non è diventata ingiocabile da un momento all’altro.
Per pensare alla finale di sabato però ci sarà tempo: ora è il momento di godersi la vittoria e un altro risultato oltre ogni più rosea aspettativa che evidenzia come Paolini sia diventata una delle migliori al mondo. Va bene il 1000 vinto in Medio Oriente, va bene la finale al Roland Garros, ma ora è il caso di considerare Jasmine come una vera e propria “big”. E lo dice la classifica visto che da lunedì sarà almeno numero 5 del ranking e 3 della Race. Sognare il titolo si può, anzi si deve perché Paolini sta giocando il tennis migliore della sua carriera e, come detto da lei nell’intervista post match, non c’è un posto migliore del Centrale di Wimbledon per fare il lavoro che ama. In attesa di sognare domani con Musetti, l’Italtennis e tutto lo sport azzurro festeggia un risultato storico sui prati londinesi da parte di quella che si candida prepotentemente a essere una delle migliori tenniste italiane della storia.